Papa: «Il giornalismo non è un crimine, informazione libera va difesa»

Il Pontefice ha ricevuto i membri di Minds, l’associazione internazionale delle agenzie di stampa, in un’udienza privata: c’era anche l’Ansa
Papa Leone XIV durante l'udienza con le agenzie di stampa
Papa Leone XIV durante l'udienza con le agenzie di stampa
AA

«L’informazione libera è un pilastro che sorregge la costruzione delle nostre società e, per questo, siamo chiamati a difenderla e garantirla». Con queste parole Papa Leone si è rivolto ai membri di Minds, l’associazione internazionale delle principali agenzie di stampa del mondo, tra cui anche l’Ansa, durante un’udienza privata.

Il Pontefice ha ricordato il valore del lavoro giornalistico, sottolineando che le giornaliste e i giornalisti delle agenzie «sono chiamati ad essere i primi sul campo». Il loro servizio, ha aggiunto, «è prezioso e deve essere un antidoto al proliferare dell’informazione spazzatura». Secondo papa Leone, «con il vostro lavoro, paziente e rigoroso, potete essere un argine a chi, attraverso l’arte antica della menzogna, punta a creare contrapposizioni per comandare dividendo; un baluardo di civiltà rispetto alle sabbie mobili dell’approssimazione e della post-verità».

Reporter di guerra

Durante l’udienza, il Papa ha ribadito che «fare giornalismo non è un crimine» e ha ringraziato «chi sta sul campo per informare anche a costo della vita». Ha ricordato «i reporter che rischiano personalmente perché la gente possa sapere come stanno le cose» e le vittime «della guerra e dell’ideologia della guerra, che vorrebbe impedire ai giornalisti di esserci». «Non dobbiamo dimenticarli – ha detto –. Se oggi sappiamo che cosa è successo a Gaza, in Ucraina e in ogni altra terra insanguinata dalle bombe, lo dobbiamo in buona parte a loro».

Papa Leone ha quindi chiesto la liberazione di chi «è ingiustamente perseguitato e imprigionato per aver cercato di raccontare», ribadendo che «fare il giornalista non può mai essere considerato un crimine, ma un diritto da proteggere».

L’appello contro il click bait

Il Pontefice ha anche lanciato un appello alle agenzie di stampa: «Liberate la comunicazione dall’inquinamento cognitivo che la corrompe, dalla concorrenza sleale e dal degrado del cosiddetto click bait». Le agenzie, ha osservato, «sono in prima linea, chiamate ad agire nell’attuale contesto comunicativo secondo principi che coniughino la sostenibilità economica con la tutela del diritto a un’informazione corretta e plurale».

Papa Leone ha affrontato poi il tema dell’intelligenza artificiale, ponendo una serie di interrogativi: «Gli algoritmi generano contenuti e dati con una velocità mai vista prima. Ma chi li governa? L’intelligenza artificiale sta cambiando il modo con cui ci informiamo e comunichiamo, ma chi la guida e a quali fini?». E ha avvertito: «Dobbiamo vigilare perché la tecnologia non si sostituisca all’uomo, e perché l’informazione e gli algoritmi che oggi la governano non siano nelle mani di pochi».

«L’economia della comunicazione – ha concluso – non può e non deve separare il proprio destino dalla condivisione della verità. Trasparenza delle fonti, accountability, qualità e obiettività sono le chiavi per restituire ai cittadini il loro ruolo di protagonisti del sistema, convincendoli a pretendere un’informazione degna di questo nome». Poi l’ultimo invito alle agenzie di Minds: «Mi raccomando: non svendete mai la vostra autorevolezza».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...