Cronaca

Pannelli solari: come prevenire il rischio di incendio

Nicolò Rizzardi
Fondamentale rispettare le linee guida per l'installazione degli impianti. Le cause più comuni che possono innescare le fiamme
Pannelli solari
Pannelli solari
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L’incendio che ha coinvolto un impianto fotovoltaico sul tetto della scuola Ferrari di Borgo San Giacomo ha contribuito a ridestare l’attenzione dell’opinione pubblica su un’annosa questione, che a tutt’oggi appare quanto mai aperta: ci si chiede quali siano le garanzie di sicurezza che un’installazione di pannelli fotovoltaici è in grado di garantire e quali siano – al contrario – i rischi intrinsechi di un tale impianto.

Le quattro cause più comuni di incendio

Fornire una risposta definitiva a queste domande è impresa assai complessa; tuttavia, negli anni, le due questioni sono state oggetto della preoccupazione del legislatore nazionale, che ha stabilito specifiche linee guida d’installazione per garantire adeguate condizioni di sicurezza di questa tipologia d’impianti. Coinvolti in studi in materia anche il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che – in un documento elaborato dalla Direzione Centrale Prevenzione e Sicurezza Tecnica – ha analizzato le cause più comuni di incendi che coinvolgono gli impianti costituiti da pannelli fotovoltaici. Partendo da quest’ultimo studio, possiamo affermare che sono sostanzialmente quattro le situazioni che possono portare un impianto fotovoltaico a sviluppare un incendio che – se non controllato in tempo – potrebbe essere in grado, in certi rari casi, di estendersi alla struttura di supporto dell’impianto stesso.

Innanzitutto, particolare attenzione dovrebbe essere dedicata ai cablaggi elettrici. Dallo studio condotto dai Vigili del Fuoco, un difetto nelle connessioni elettriche risulta essere la causa più comune capace di determinare l’originarsi di fiamme. L’arco elettrico causato da cablaggi difettosi è in grado, se lasciato ad agire per un relativamente lungo periodo di tempo, di innescare il materiale su cui vengono posati i pannelli fotovoltaici, fino a scatenare l’incendio. Naturalmente, all’origine di questa specifica problematica ci sono tanto dei collegamenti elettrici difettosi, quanto le infiltrazioni di acqua piovana che – inserendosi nelle saldature di unione tra le celle fotovoltaiche che costituiscono il pannello – possono dare origine a dei cortocircuiti elettrici e a conseguenti malfunzionamenti dell’intero cablaggio elettrico.

Una seconda criticità rilevata è data dai cosiddetti hot spot. Come accennato in precedenza, i pannelli fotovoltaici sono costituiti da una serie di celle fotovoltaiche interconnesse tra loro da una rete di fili. È praticamente impossibile che due o più celle fotovoltaiche siano identiche; al contrario, lievi differenze di fabbricazione fanno di ogni cella un unicum. Inoltre, è assai probabile che le differenti celle siano esposte in modo differente ai raggi solari: coni d’ombra, polvere o presenza di fogliame possono causare un differente irraggiamento tra le celle di uno stesso pannello fotovoltaico, generando quindi una differenza di tensione tra i vari elementi che, se non adeguatamente compensata, può provocare danni o surriscaldamenti localizzati e favorire il divampare di incendi.

Una terza causa d’incendio comune è legata agli inneschi nelle cosiddette «string box», ovvero i quadri stringa degli impianti fotovoltaici. Questi dispositivi servono a collegare e monitorare più stringhe di moduli fotovoltaici, operanti in corrente continua. Qualora questi quadri elettrici siano installati in punti particolarmente soggetti a fenomeni di surriscaldamento, aumenta il rischio dell’originarsi di fiamme.

Come quarto elemento in elenco, è da citare il rischio di surriscaldamento dell’inverter elettrico. Questi elementi sono necessari per convertire la corrente continua generata dai moduli fotovoltaici in corrente alternata, utilizzata all’interno delle abitazioni. Qualora l’impianto di raffreddamento dell’inverter non sia adeguatamente dimensionato, esso può divenire la causa del divampare di un incendio.

Naturalmente, in ogni occasione in cui ci si trova a dover verificare le cause di un incendio che ha coinvolto un impianto fotovoltaico, occorre verificare con particolare attenzione se è l’impianto stesso ad essere stato all’origine delle fiamme, oppure se queste si siano originate altrove, per cause non correlate, e abbiano poi coinvolto i pannelli fotovoltaici in un secondo tempo.

Guida per l’installazione

In generale, al fine di ridurre il più possibile il rischio di errori nell’installazione di questi sistemi, da tempo il Ministero degli Interni ha emanato un’apposita «Guida per l’installazione di impianti fotovoltaici», nei quali sono stabilite delle linee guida uniche nazionali. Particolare attenzione è dedicata alle superfici di posa di impianti posti sui tetti degli edifici: viene stabilito che i pannelli debbano essere posizionati su elementi costruiti in materiali non incendiabili, sufficientemente lontani da possibili vie di comunicazione per gli incendi, come canne fumarie, lucernari o camini. Particolare enfasi è data anche alla necessità di provvedere ad installare i componenti elettrici dell’impianto in luoghi definiti «sicuri», dotati di dispositivi di emergenza che consentano l’isolamento dell’impianto dalla rete elettrica generale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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