Pace tra Israele e Hamas, le reazioni della politica

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che è stato trovato un accordo di pace tra Israele e Hamas. Nelle piazza di Gaza e in quelle di Israele le persone sono scese entusiaste in piazza. Ma anche i leader politici hanno esultato per la notizia.
Siglato l'accordo tra Hamas e Israele, Gaza in festa. Folla in strada tra balli e applausi. #ANSA pic.twitter.com/F1JXYaf4fl
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) October 9, 2025
Giorgia Meloni
«L'accordo raggiunto in Egitto per l'applicazione della prima fase del Piano di pace del Presidente Trump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate. Desidero ringraziare il Presidente Trump per aver incessantemente ricercato la fine del conflitto a Gaza e i mediatori – Egitto, Qatar e Turchia – per i loro sforzi che si sono rivelati cruciali per l'esito positivo raggiunto. Questo accordo e il più ampio percorso tracciato dal Piano Trump costituiscono un'opportunità unica per porre fine a questo conflitto che deve assolutamente essere colta. Per questo esorto tutte le parti a rispettare pienamente le misure già concordate e a lavorare per realizzare rapidamente i passi successivi previsti dal Piano di Pace. L'Italia continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori ed è pronta a contribuire alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo di Gaza».

«In questa fase si parla di una tregua, di rilascio degli ostaggi, che era una condizione essenziale per avviare un percorso di pace, e dall'altra parte di un primo arretramento delle forze israeliane a Gaza. Dopodiché c'è tutto il tema del disarmo di Hamas, di fare in modo che non ci siano nuovi insediamenti in Cisgiordania e di una gestione transitoria della Striscia di Gaza. Hamas non deve avere alcun ruolo, e l'Autorità nazionale palestinese ha bisogno di un percorso di riforma, e la comunità internazionale, particolarmente i Paesi arabi, devono giocare un ruolo per garantire transitoriamente un governo».
Antonio Tajani
«Il quadro definitivo può essere soltanto quello di due popoli e due Stati, un obiettivo che perseguiamo da anni, non sarà facile perché non ci deve essere nessuno che deve pensare di cancellare l'altro della carta geografica, ma nessuno che possa dire che i palestinesi non hanno diritto a un loro Stato, perché finché non si arriverà ad una convivenza pacifica tra due popoli sarà difficile avere stabilità in Medio Oriente. Non è facile, però bisogna lavorare. La pace si costruisce giorno per giorno, non è sufficiente la firma di un accordo. Grande lavoro, grande sforzo dalla parte americana, qatariana, egiziana e turca, ma con il sostegno di tutti. Oggi ci sarà anche una riunione a Parigi per vedere la fase della ricostruzione, perché bisogna anche ricostruire quella fascia della Striscia di Gaza che dopo due anni di guerra è devastata. Bisogna lavorare intensamente, l'Italia farà alla sua parte, ma l'obiettivo finale è quello di avere due popoli con due Stati».

«Da quando si deciderà, se si deciderà, di avere una forza internazionale per governare e per unificare la Palestina, ma l'abbiamo sempre detto, possono esserci militari, possono esserci i carabinieri per garantire la sicurezza. Già abbiamo carabinieri che formano la polizia palestinese a Gerico. In più ci sono carabinieri all'ingresso di Rafah. I carabinieri già sono lì presenti, hanno sempre svolto un ruolo molto, molto positivo. Sono benvoluti della popolazione civile palestinese e hanno anche più rapporti con gli israeliani. Quindi questa è la cosa migliore da fare. Vedremo se ci sarà o non ci sarà. Noi diamo la nostra disponibilità a dare aiuti umanitari, partecipare alla ricostruzione e partecipare eventualmente alla gestione internazionale di una situazione che porti alla unificazione della Palestina»
Matteo Salvini
«È una giornata bellissima, è una giornata straordinaria, è una giornata emozionante. Confesso che quando mi sono alzato questa mattina ero felice. Ero felice perché dopo tante chiacchiere, dopo tante promesse, dopo troppi morti si vede la luce in fondo al tunnel e c'è un'ipotesi di pace concreta portata di mano, un cessate il fuoco, la restituzione degli ostaggi vivi o morti ai parenti, la ricostruzione di Gaza, l'allontanamento dei terroristi di Hamas. Quindi bisogna dire grazie a Trump e come Lega stiamo preparando in questi minuti dei documenti da presentare in Parlamento, in Italia e in Europa, perché se tutto andasse come spero e prego perché vada Trump per la pace se lo è strameritato».

«Sono ancora momenti delicati, ci sarà qualcuno – continua – che proverà a fare saltare l'accordo. L'importante è che tutti ci credano, anche i paesi arabi protagonisti, Egitto, Turchia, Qatar vanno ringraziati, però senza Trump staremo parlando di sangue, di vittime e di morti e quindi la soluzione in Palestina e la costruzione e la liberazione di Gaza non l'ha portata qualche barricadero in Italia che bloccava i treni, le strade e gli aeroporti, ma l'ha portata quello che per loro era un diavolo, Trump, e per me se riesce a fare quello che sta facendo è un grande».
Elly Schlein

«Accogliamo con sollievo l'accordo sulla tregua. Il cammino della pace sarà ancora lungo, ma oggi è un passo decisivo, con il cessate il fuoco permanente, il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e il ritiro dell'esercito israeliano, per cui vanno ringraziati gli sforzi diplomatici di Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia. L'Europa recuperi un ruolo nella ricostruzione di Gaza e nell'assicurare ogni supporto alla popolazione palestinese martoriata, a partire dal pieno accesso di tutti gli aiuti necessari. Ora serve che tutti rispettino l'accordo e che si prosegua con tutti gli altri passi indispensabili per garantire la soluzione politica dei due popoli e due Stati, con il riconoscimento dello Stato di Palestina e la fine dell'occupazione illegale in Cisgiordania, unica via per una pace giusta e duratura in Medio Oriente».
Ursula von der Leyen

«L'Ue continuerà a sostenere la consegna rapida e sicura degli aiuti umanitari a Gaza. E quando arriverà il momento, saremo pronti a contribuire alla ripresa e alla ricostruzione. L'opportunità odierna va colta al volo. È l'opportunità di tracciare un percorso politico credibile verso una pace e una sicurezza durature. Un percorso saldamente ancorato alla soluzione dei due Stati».
Dalla Francia
Il presidente francese, Emmanuel Macron, auspica che l'accordo tra Hamas e Israele consenta «la fine della guerra e l'apertura di una soluzione politica fondata su una soluzione a due Stati». In un messaggio pubblicato su X, Macron esprime «immensa speranza per gli ostaggi e le loro famiglie, per i palestinesi di Gaza, per la regione».
Dalla Gran Bretagna
Il primo ministro britannico, Keir Starmer, ha affermato che la notizia dell'accordo raggiunto per gli ostaggi e la tregua a Gaza è «un momento di profondo sollievo che sarà avvertito in tutto il mondo». «Invitiamo tutte le parti a rispettare gli impegni presi, a porre fine alla guerra e a gettare le basi per una fine giusta e duratura del conflitto e per un percorso sostenibile verso una pace duratura», ha dichiarato il premier laburista, citato dal Guardian.
Dalla Germania
«La Germania è pronta a sostenere ulteriori passi verso la pace», lo scrive sul social X il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul commentando l'accordo su Gaza. Il ministro si dice «felice del successo delle trattative su Gaza». E aggiunge che «l'accordo sulla prima fase significa che il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco sono finalmente imminenti»
Dalla Spagna
«Il governo di Spagna celebra le notizie che arrivano dal Medio Oriente e spera che questo sia l'inizio di una pace giusta e duratura». Con questo messaggio riversato su X, il premier spagnolo Pedro Sanchez celebra l'accordo raggiunto in Egitto tra Israele e Hamas. «Ora tocca dialogare, assistere la popolazione civile e guardare al futuro. Con speranza. Ma anche con giustizia e con memoria. Perché le atrocità vissute non tornino a ripetersi mai più».
Dalla Russia
Il Cremlino sostiene il consenso dato da Israele e Hamas al primo stadio della soluzione per Gaza. Lo ha detto il portavoce, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax. «Speriamo che la firma abbia luogo oggi e che sia seguita da iniziative per applicare gli accordi raggiunti», ha aggiunto Peskov. «Sicuramente – ha detto ancora il portavoce del Cremlino – sosteniamo questi sforzi. Il fatto che sia confermato il cessate il fuoco a Gaza è causa di soddisfazione generale».
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