CronacaGarda

Ospitalità al top, le Chiavi Michelin premiano tre hotel del lago di Garda

Simone Bottura
Due sono state assegnate all’Eala di Limone, una al Villa Cortine di Sirmione e al Lefay di Gargnano
L’Eala My Lakeside Dream a Limone del Garda
L’Eala My Lakeside Dream a Limone del Garda
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Sulla riviera che brilla per le stelle dell’enogastronomia arrivano anche le chiavi Michelin a premiare le eccellenze dell’ospitalità alberghiera.

Il Garda bresciano, colosso della ricettività che vale 8 milioni di presenze annue (due terzi del totale provinciale), si mette in luce non solo per la quantità, ma anche per la qualità dell’hotellerie. Lo dice la prestigiosa «guida rossa», che per la prima volta assegna i suoi riconoscimenti agli hotel. Proprio come la Stella Michelin riconosce i ristoranti per la loro cucina di eccellenza, la Chiave Michelin riconosce gli hotel che offrono esperienze straordinarie: una Chiave per le strutture che garantiscono un «soggiorno speciale», due per quelle in cui è «eccezionale» e tre per l’eccellenza, dove il soggiorno è «unico». E come per l’enogastronomia (9 le stelle che brillano sul Garda bresciano), il Benaco svetta anche in tema di accoglienza.

Due Chiavi

Tre gli hotel bresciani premiati con le Chiavi Michelin, tutti affacciati sul più grande lago italiano. Unica struttura bresciana a meritarsi le Due Chiavi è Eala My Lakeside Dream di Limone, 5 stelle lusso inaugurato nell’aprile del 2021, sorto sulle ceneri del vecchio Panorama aperto dal 1956. Eala (cigno in lingua celtica) è una delle strutture della famiglia Risatti, dispone di 64 suite, spa, ristoranti e servizi esclusivi. «Siamo ovviamente molto contenti del riconoscimento - dice Davide Rossi, uno dei proprietari - e di questa novità della Michelin che mi auguro possa essere ripresa anche dalle altre guide, per riconoscere finalmente i meriti del settore».

L’Eala si propone come un hotel dove «il lusso non conosce confini». La clientela è germanofona, ma crescono gli italiani (sono il 30%), così come il mercato americano, inglese e arabo. «La struttura è nuova - continua Rossi - progettata con un concetto architettonico innovativo, seguendo le logiche funzionali dei grandi alberghi. Siamo la terza generazione di una famiglia di albergatori e un po’ ne mastichiamo. Che dire, speriamo in futuro di arrivare alle Tre Chiavi».

Una Chiave

Il Villa Cortine Palace Hotel a Sirmione
Il Villa Cortine Palace Hotel a Sirmione

Meritano Una Chiave il Villa Cortine Palace Hotel di Sirmione e il Lefay Resort & Spa Lago di Garda di Gargnano, entrambi 5 stelle. Soddisfazione è manifestata da Giacomo Grossi, general manager del Villa Cortine dal 2020: «Dopo il Covid abbiamo pianificato investimenti importanti che hanno portato ottimi risultati, le Due Forchette del Gambero Rosso ottenute dal nuovo chef e ora la Chiave Michelin. Ci diamo da fare per continuare ad essere una delle perle del turismo gardesano».

L’hotel è storico. Villa Cortine nasce a fine ‘800 e dal 1987 è di proprietà della famiglia Ghidini. Conta 52 camere, 3 ristoranti e 75 dipendenti. La clientela? «Al 100% leisure - dice Grossi -, europea e nord europea, inglesi e tedeschi soprattutto, ma c’è stato un incremento del mercato americano, +18% nel 2023».

Il Lefay Resort & Spa a Gargnano
Il Lefay Resort & Spa a Gargnano

Alcide Leali, ceo di Lefay Resorts & Residences, è doppiamente soddisfatto: «Siamo orgogliosi ed emozionati di annunciare che entrambi i resort della collezione sono risultati tra i 146 hotel insigniti con questo prestigioso riconoscimento: Lefay Resort & Spa Lago di Garda ha conquistato Una Chiave Michelin e il Resort sulle Dolomiti, a Pinzolo, ben Due Chiavi. Un nuovo riferimento d’eccellenza per i viaggiatori, che premia l’unicità di un soggiorno e celebra i migliori hotel al mondo. Per noi è un traguardo speciale, raggiunto grazie all’impegno, all’attenzione e alla passione che ogni membro del nostro team dedica all’ospite».

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