Omicidio in stazione a Desenzano, il 28enne non risponde al Pm

Per chi indaga la caduta di Hackim Fawzi, il marocchino di 46 anni morto sabato mattina all’ospedale Civile di Brescia a causa di un’emorragia cerebrale, non sarebbe stata accidentale. L’uomo, nonostante fosse alterato dall’alcol, non avrebbe perso l’equilibrio da solo, ma sarebbe caduto, sbattendo violentemente la testa a terra, dopo essere stato colpito con un pugno dall’uomo con cui stava litigando all’interno della stazione ferroviaria di Desenzano. E nel giro di 36 ore i carabinieri hanno dato un nome e cognome a quello che ritengono essere l’aggressore. Si tratta di Fernando Velcu, 28enne romeno, fermato nel corso della notte tra sabato e domenica con l’accusa di omicidio preterintenzionale.
Al momento l’unica cosa certa è che la lite, scoppiata a quanto pare per futili motivi e tragicamente conclusa con la morte di una delle due persone coinvolte, è nata all’interno di un contesto sociale caratterizzato da estremo degrado, come testimoniato dal profilo del presunto aggressore e della vittima: due uomini senza fissa dimora, già noti alle forze dell’ordine per furto e reati contro il patrimonio, che vivevano di espedienti.
Il fatto
Il fatto è avvenuto giovedì sera a Desenzano, tra le 22 e le 23. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri, la vittima poco prima di finire a terra, si era resa protagonista di un altro episodio. Episodio che, però, per gli inquirenti non avrebbe alcun nesso con la discussione tra i due. Il 46enne era entrato in un negozio di alimentari situato nelle zona della stazione, cercando di rubare un sacchetto di pistacchi. Furto che era stato sventato dal personale del negozio, che lo aveva allontanato.
Quello che è successo dopo è invece ancora tutto da chiarire. Quello che è certo è che il marocchino, dopo aver picchiato la testa a terra, è stato soccorso e trasportato in gravissime condizioni al Civile a Brescia, dove è morto sabato mattina.
Le indagini
I carabinieri della Compagnia di Desenzano, con il supporto dei colleghi del Nucleo investigativo di Brescia, si sono messi al lavoro la notte stessa per capire cosa fosse successo con esattezza all’interno della stazione. I militari hanno visionato immediatamente le immagini delle telecamere della zona: dai video non si vedrebbe il momento dell’aggressione, ma il 28enne sarebbe stato ripreso proprio in quella zona.
Un altro elemento che ha portato gli inquirenti a percorrere questa direzione è l’accesso al pronto soccorso di Desenzano da parte di Velcu, che venerdì si è fatto visitare per un trauma alla mano. Trauma che per chi indaga sarebbe stato causato dal pugno portato al volto della vittima.
In carcere
Sabato mattina il 28enne, rintracciato sempre in stazione a Desenzano, è stato portato in caserma, dove è rimasto fino a tarda notte, quando è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Brescia. Il romeno, assistito dall’avvocato Livio Viola, si è avvalso della facoltà di non rispondere e ora si trova in carcere in attesa dell’interrogatorio di convalida da parte del gip in programma nei prossimi giorni.
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