Omicidio Bozzoli, la sorella di Ghirardini: «Beppe non può più difendersi, chi sa parli»

Lo sfogo di Mina, sorella dell’operaio che per i giudici ha avuto un ruolo nel delitto di Mario Bozzoli
Mina Ghirardini sulla tomba del fratello Beppe, a Marcheno - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
Mina Ghirardini sulla tomba del fratello Beppe, a Marcheno - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it

«Facciano parlare chi può farlo e lascino in pace Beppe. Troppo facile infangare il nome di chi non può difendersi». Piange Mina Ghirardini, sulla tomba del fratello. Come tutti i venerdì di questi ultimi otto anni e quattro mesi, è tornata a Marcheno per portare un fiore al cimitero. E non si dà pace. «Qui ho tutta la mia famiglia – dice –, siamo cresciuti qui a Marcheno, ma non riesco più a venire in paese. Quello che stanno dicendo di Beppe non è giusto. C’è chi può raccontare cosa è successo

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