Non ci fu dichiarazione infedele milionaria: assolto dopo 8 anni

Scagionato il patron della Metalleghe Guido Dusi finito sotto indagine nel 2016
Il tribunale di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il tribunale di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Finì sotto inchiesta nel 2016 e poi a processo con l’accusa di dichiarazione infedele per circa 60 milioni di euro. Otto anni dopo è stato assolto «perché il fatto non sussiste».

La sentenza

Si è chiuso così il processo a carico di Guido Dusi, presidente di Metalleghe SpA, tra i principali player del mercato siderurgico. I giudici hanno smontato la ricostruzione della Procura secondo la quale l’imprenditore al fine di evadere l’Iva, avrebbe indicato nelle proprie dichiarazioni fiscali elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo.

E in particolare Dusi, difeso in aula dall’avvocato Andrea Puccio, era accusato di non aver regolarmente indicato nelle dichiarazioni fiscali della Metalleghe tra il 2011 e il 2014, 60 milioni che risultavano sottratti al Fisco.

Otto anni di attesa

L’indagine era nata dopo i controlli della Guardia di Finanza in merito ad una serie di operazioni commerciali ritenute sospette tra Bosnia, Germania, Austria e Italia. E la Procura aveva, quindi, chiesto il rinvio a giudizio di Dusi, sostenendo che Metalleghe, promotrice delle triangolazioni, aveva utilizzato indebitamente il plafond Iva, al fine di evadere le imposte.

Il dibattimento ha acceso i riflettori su un confronto a distanza tra gli ufficiali delle Fiamme gialle, che hanno condotto le indagini fiscali, e il consulente tecnico della difesa. Sono uscite versioni diametralmente opposte in merito alle complesse operazioni al centro del caso. Ieri, dopo otto anni, il 79enne Guido Dusi, è stato assolto dal tribunale di Brescia. Entro 90 giorni il giudice Marco Vommaro depositerà le motivazioni della sentenza.

Il commento

«Siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto. Dusi e la società Metalleghe hanno sempre operato nella piena legalità» commenta l’avvocato Andrea Puccio. «Mi spiace, tuttavia, che questa pronuncia assolutoria, con la quale è stata acclarata la totale estraneità ai fatti dell’imputato, intervenga - conclude il legale - a distanza di ben otto anni dall’inizio delle indagini».

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