’Ndrangheta a Brescia, suor Anna Donelli rinviata a giudizio

Rinviata a giudizio. Suor Anna Donelli, la religiosa che per diversi anni ha prestato la sua opera all’interno dei penitenziari di Brescia e Milano, sarà a processo a partire dal prossimo 11 dicembre, con l’accusa di concorso esterno in associazione di stampo mafioso.

Per i sostituti procuratori Francesco Carlo Milanesi e Teodoro Catananti, suor Anna era al servizio del clan dei Tripodi, in particolare veicolava ordini e messaggi dentro e fuori gli istituti di pena per i componenti della famiglia vicino alla cosca calabrese degli Alvaro. A favore della religiosa, finita ai domiciliari alla fine del 2024, ma liberata pochi giorni dopo l’esecuzione della misura, nel corso del giudizio cautelare si era pronunciato in due occasioni il tribunale del Riesame. Per i giudici della libertà non c’era gravità indiziaria nelle carte della procura, mentre per il gup Valeria Rey ci sono gli elementi probatori per una sua condanna.

Il processo

A processo, insieme a lei, un’altra quindicina di persone. Tra loro l’ex consigliere comunale di Brescia in quota Fratelli d’Italia Giovanni Acri. Per l’accusa aveva fornito, in qualità di medico, sostegno al clan, in particolare medicando un componente rimasto ferito nel corso di una rapina. Acri ha sostenuto davanti al gup di essere un urologo e di non aver competenze per compiere gli interventi del tipo che gli è stato addebitato.

Il gup ha rinviato al 26 gennaio tutti gli altri imputati. In particolare quelli che hanno scelto il rito abbreviato