Museo Rambotti, con i visori si torna a 4mila anni fa
Per sei minuti si entra nella vita di 4mila anni fa: si sbircia all’interno delle abitazioni palafitticole, si osservano i loro abitanti impegnati nelle faccende quotidiane. Chi pesca, chi suona, chi cura le pecore, chi realizza ceste, chi riposa. Si ammira, in sostanza, quasi dal vivo come fossero strutturati quei siti i cui antichissimi resti sono giunti fino ai giorni nostri.
Tutto questo è possibile grazie alla recentissima novità introdotta al Museo Rambotti di Desenzano: i visori attraverso i quali scorre il cortometraggio in realtà virtuale «Antiche tracce. La vita in palafitta» (in italiano e in inglese).
Realtà immersiva
L’iniziativa è stata presentata giovedì al Museo dalla curatrice, Claudia Mangani, dall’assessore alla Cultura Pietro Avanzi e dai rappresentanti della Ett, che con il regista Federico Basso ha concretamente realizzato il corto. La produzione, durata cinque mesi tra sviluppo e riprese (al Parco Archeo Natura di Fiavé, in provincia di Trento), ricostruisce la vita di una delle comunità agricole più antiche d’Europa, risalente al periodo tra il 3.800 a.C. e il 1.500 a.C., attraverso sei scene immersive.
Il progetto rientra nell’iniziativa «Le palafitte Unesco. Sviluppo di progetti comuni per la promozione e la valorizzazione dei siti italiani», di cui il Comune di Desenzano è capofila.
Questo piano, finanziato dal Ministero del Turismo, coinvolge otto comuni del circuito dei siti palafitticoli alpini, patrimonio Unesco, tra cui Lonato, ma anche Ledro, Fiavé, Monzambano, Polcenigo, Arona, Arquà Petrarca.
Il corto
Il cortometraggio, privo di voce narrante, si concentra su gesti e movimenti che rappresentano attività quotidiane come la pesca, l’artigianato e la lavorazione dei cereali. Ogni scena, della durata di un minuto circa, è ripresa a 360 gradi per offrire una visione immersiva.
La produzione ha impiegato avanzate tecniche di ripresa multicamera e CGI, con l’obiettivo di eliminare elementi moderni e restituire un’esperienza visiva precisa e dettagliata: secondo l’assessore Avanzi ciò si vive è «un perfetto viaggio nella storia».
Da ieri i visitatori del Rambotti possono sperimentarlo, incluso nel prezzo del biglietto (gratis per i desenzanesi).
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