Muore investito dall’auto, donati gli organi del 29enne

Gaston Nicolas Pascal Urgoiti è spirato ieri in serata al Civile di Brescia. Il 61enne di Bedizzole sarà indagato per omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza
I Carabinieri del Radiomobile di Desenzano sul luogo dell'incidente - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
I Carabinieri del Radiomobile di Desenzano sul luogo dell'incidente - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Guidava ubriaco. E ha travolto e ucciso un pedone. Ora il 61enne di Bedizzole sarà indagato per omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza.

Ai carabinieri che si sono presentati a casa sua ha detto solo di aver sentito un rumore ma di non aver capito che si trattasse di una persona. Il test dell’etilometro ha chiarito che al momento dell’incidente aveva un tasso alcolemico tre volte oltre il limite consentito. In quelle condizioni non poteva mettersi alla guida. E sapeva di aver bevuto parecchio.

Sulla strada, a Bedizzole tra via Brescia e via Valtenesi, a terra privo di sensi, venerdì sera poco prima delle 22.30 è rimasto il 29enne di nazionalità uruguaiana Gaston Nicolas Pascal Urgoiti: le sue condizioni sono apparse da subito gravissime e nonostante gli sforzi del personale del centro di rianimazione dell’Ospedale Civile nel pomeriggio è stata dichiarata morte cerebrale.

Il dono

I genitori del ragazzo, che sono subito accorsi in ospedale quando sono stati avvertiti dell’incidente, hanno sperato che il monitoraggio dell’attività cerebrale desse qualche segnale nel corso delle ore di osservazione ma purtroppo le condizioni erano troppo gravi. In serata i familiari di Gaston Nicolas Pascal Urgoiti hanno acconsentito alla donazione degli organi e nel corso della notte sono stati prelevati cuore, polmoni, reni e fegato. Estremo gesto di amore, speranza e fiducia nella vita di una famiglia colpita dalla tragedia di una morte improvvisa che forse poteva essere evitata.

L’indagine

I carabinieri della Compagnia di Desenzano hanno trovato sul posto, oltre ai soccorritori, il figlio dell’investitore. Era stato proprio lui a chiamare i soccorsi quando il padre, rientrato a casa, gli aveva detto che poteva aver investito qualcuno.

Ha sentito un rumore ma, a suo dire per colpa del buio, non si è accorto di aver travolto una persona. La pattuglia lo ha subito raggiunto a casa e sottoposto al test dell’etilometro che ha dato esito positivo. Oltre che dell’omicidio stradale aggravato deve rispondere anche di omissione di soccorso

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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