Muore a un mese dallo schianto in furgone, Lozio piange Massimo Donina

Giuliana Mossoni-Sergio Gabossi
Il 59enne aveva avuto un incidente nella Bergamasca il 15 gennaio ed era ricoverato a Monza
L'incidente del 15 gennaio
L'incidente del 15 gennaio
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Un mese in un letto d’ospedale dopo un terribile incidente, una battaglia per la vita che si è conclusa nella disperazione.

Massimo Donina, 59enne residente a Lozio ma originario della frazione Nadro di Ceto, è morto ieri pomeriggio all’ospedale San Gerardo di Monza dove era ricoverato dal 15 gennaio a seguito di uno scontro frontale avvenuto nella Bergamasca lungo la statale del Tonale e della Mendola, nel tratto tra Trescore Balneario e Montello all’altezza di San Paolo d’Argon.

Donina, che si stava spostando per lavoro, era alla guida di un furgone con accanto il figlio di 27 anni quando, attorno alle 8 di mattina, è avvenuto lo schianto frontale con un mezzo pesante. Subito le loro condizioni sono apparse critiche (illeso invece il conducente dell’autoarticolato) e i due sono stati condotti in ospedale, il 27enne al Giovanni XXIII di Bergamo e il 59enne invece come detto al San Gerardo di Monza.

Massimo Donina aveva 59 anni
Massimo Donina aveva 59 anni

Dopo un mese tra la vita e la morte però Donina, ex titolare d’impresa e poi dipendente con il figlio di un’azienda della Valtellina attiva nel settore edile, non ce l’ha fatta. L’uomo lascia la moglie Barbara (nativa di Lozio), due figli, con il 27enne vittima con lui dell’incidente che si è ripreso, è uscito dall’ospedale tornando a casa e ha cominciato la riabilitazione, e due nipotini.

Il ricordo

Il 59enne, che risiedeva con la famiglia nella frazione Villa, era molto conosciuto nel piccolo paese camuno, «una persona buona e molto attiva sul territorio - fanno sapere dal Comune -. E pensare che il 6 gennaio lui e la figlia avevano partecipato al nostro presepe vivente, con Massimo nelle vesti di un pastore e la ragazza in quelli della Madonna. Se c’era lui la festa era assicurata».

Il 59enne infatti era spesso coinvolto nella vita del piccolo borgo, «sempre presente quando c’era da dare una mano nelle varie iniziative»

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