Morto sul lavoro a Ome, l’Ebat: «Parco macchine da rinnovare»

La tragedia di Ome, dove questa mattina un uomo è morto schiacciato sotto il trattore che stava guidando, «colpisce in modo particolare». A dirlo è Rossella Gazzaretti, presidente dell’Ente bilaterale agricolo territoriale. La vittima si chiamava Mohammed Salifuun, 43enne del Ghana e residente a Rodengo Saiano, da circa 15 anni dipendente di un’azienda agricola della zona.
«Aspettiamo che il lavoro di Carabinieri e Ats consenta di capire cosa ha determinato questo terribile infortunio mortale – sottolinea Gazzaretti –. Rilanciamo l’impegno condiviso di tutti gli attori del mondo agricolo per rafforzare la formazione alla sicurezza con tutte le specifiche che il nostro settore richiede. Prevenzione e vigilanza restano l’attività da favorire e potenziare».
«La manodopera nel nostro comparto agricolo è fortemente caratterizzata da lavoratori di origine straniera – prosegue la presidente – ed Ebat sta investendo su una formazione mirata e approfondita destinata a loro perché facciano propria la cultura della sicurezza sul lavoro. Chiediamo che possano essere incrementati i contributi statali destinati al rinnovamento del parco macchine. Un parco macchine che sul nostro territorio nazionale vede la presenza di un milione e mezzo di mezzi datati. La sicurezza è un patrimonio di tutti e l’Ebat di Brescia continuerà a investire le sue risorse le sue energie per la prevenzione e un lavoro sicuro e dignitoso».
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