Morto in Brebemi, il dolore della mamma di Michele: «Era un ragazzo dolce»

«Un ragazzo solare e appassionato di tantissime cose: dal calcio alla musica passando per i viaggi e soprattutto per i suoi amici». La mamma e la sorella maggiore, appoggiate al cancellino di casa, all’interno di una corte mai come ieri silenziosa, parlano di Michele come se non fosse successo nulla, come se stesse per rincasare a momenti. Perché il dolore è troppo grande per affrontare una tragedia del genere, per rendersi conto realmente di quanto successo soltanto qualche ora prima, di notte, sulla Brebemi, dove Michele Luzzardi, 21 anni muratore di Castelcovati, è morto in un drammatico incidente. A ricordare loro cosa è successo sono i parenti, gli amici e le amiche che non riescono a trattenere le lacrime per una perdita così devastante. E lì tutto cambia: «Era pieno di vita, dolce e simpatico, ma lui ora non c’è più. È una disgrazia, è una disgrazia», ripetono piangendo.

A pochi chilometri di distanza, fuori dal Municipio, ci sono invece gli amici di una vita, seduti ai tavolini del Nico Pub, la seconda cosa di Michele. All’interno c’è anche un suo messaggio scritto su un foglio e appeso dietro il bancone per far felice una bambina, ma anche i suoi cimeli del Brescia, di cui era un grande tifoso, e del gruppo ultras Castel: quella sciarpa appesa accanto all’ingresso. Gli amici hanno lo sguardo perso nel vuoto: fumano nervosi una sigaretta, bevono qualcosa - è l’ora dell’aperitivo - ma non riescono proprio a parlare. Le parole faticano a uscire.
La famiglia
«Martedì il vicario del vescovo don Alfredo Savoldi, un nostro caro amico di famiglia, mi ha chiesto se a Michele facesse piacere partire per il grest in Romania, un’esperienza di volontariato con i bambini rom che aveva già vissuto quando era adolescente con l’associazione Chiese dell’Est di San Paolo. Loro si conoscevano dai tempi in cui don Alfredo era parroco in paese e Michele faceva il chierichetto - racconta con la voce bassa la mamma Monia Festa, mentre guarda la figlia Martina, ferma accanto a lei con le guance rigate dalle lacrime -. Gli aveva scritto un messaggio, era contento. E, invece...». La mamma non finisce la frase. Continua Martina, che racconta della passione per i viaggi del fratello: «Già alle elementari era stato in Grecia per un Erasmus, amava conoscere nuovi posti e stare con le persone. E sapeva dimostrarti il proprio affetto, magari non con le parole, ma per me e nostra sorella Maria c’era sempre».
Michele, dopo le medie, ha frequentato l’Einaudi a Chiari, lasciando però presto l’istituto. «Si è diplomato al liceo socio-economico al Gigli (sui social ha espresso cordoglio, ndr) a Rovato - aggiunge la mamma -. Ora stava lavorando con il papà Maurizio (geometra) in un cantiere proprio qui fuori casa, ma il suo sogno era di entrare al corso di Interior Design all’Accademia di Belle Arti di SantaGiulia a Brescia, aveva passato il test. Era molto contento, lavorando nell’edilizia aveva la passione per le ristrutturazioni». Michele amava la musica: ascoltava l’hardcore e in passato aveva suonato anche per la banda del paese le percussioni. «Adesso lo faceva allo stadio», concludono la madre e la sorella, prima di parlare dell’altra notte. «Era andato a una festa con gli amici a Soncino, ma attorno alle 2 e qualcosa erano rientrati, i suoi amici erano a casa. Lui ha mangiato una brioche, c’era la carta sul tavolo, e poi è uscito. Dove e con chi, non lo sappiamo. Lo sa soltanto lui».
Il pub

La prima ad aprire la porta del Nico Pub è Monica, la mamma della titolare del locale, coetanea di Michele. «Era uno di famiglia, ha anche lavorato qui - racconta -. Un ragazzo solare e dolce. Come il biglietto che ha scritto per la mia nipotina: "Michele (zio Luzza) e Giulia, amici per sempre!". Oggi (ieri, ndr) abbiamo pranzato tutti quanti qui, siamo distrutti, non ci sono parole per quanto successo». Fuori gli amici: «E pensare che questo fine settimana siamo stati a Cesena per il torneo tra tifosi in memoria degli ultras scomparsi». Impossibile non pensare a un destino più crudele per il giovane, che lunedì 1 luglio ha compiuto 21 anni».
A ricordare Michele anche la sindaca di Castelcovati, Fabiana Valli, che si è stretta alla famiglia «molto nota in paese per l’impegno sociale. Davanti allo sgomento per la morte di un giovane non ci sono parole, ma ci rivolgiamo ai nostri ragazzi affinché stiano sempre attenti sulle strade». Al dolore si è unito anche il consigliere comunale di Brescia di Fratelli d’Italia, Carlo Andreoli: Michele si era interessato anche di politica.
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