CronacaGarda

Morto a 16 anni a Lonato, verranno donati gli organi di Lorenzo Cela

Alice Scalfi
Studente di Rivoltella, frazione di Desenzano, era sull’auto coinvolta nel frontale di domenica: era uno sportivo, profondamente appassionato di calcio
Lorenzo Cela aveva solo 16 anni - © www.giornaledibrescia.it
Lorenzo Cela aveva solo 16 anni - © www.giornaledibrescia.it
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Lorenzo Cela avrebbe compiuto 17 anni tra un mese esatto, il 13 settembre. È stato dichiarato clinicamente morto ieri mattina: troppo gravi le ferite riportate nell’incidente di domenica pomeriggio. Il ragazzo, di casa a Rivoltella da qualche anno, non ce l’ha fatta e la sua famiglia ha preso la più generosa delle decisioni: donare i suoi organi.

L’incidente

Lorenzo era una delle cinque persone rimaste coinvolte in quel terribile incidente stradale. Alle 16.30 di domenica pomeriggio viaggiava con la sua fidanzata e la madre di lei, una 45enne di Montichiari, sulla tangenziale che collega la provincia di Mantova a Desenzano.

Erano diretti verso il Garda quando, per cause al vaglio dei Carabinieri di Castiglione, proprio al confine tra Lonato e Castiglione l’auto ha invaso la corsia di marcia opposta, centrando frontalmente una Lancia Delta con a bordo altre due persone, un uomo di 52 anni e la figlia ventenne. I più gravi erano risultati essere la 45enne e Lorenzo, trasportati in elicottero lei all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, lui al Civile. Due le eliambulanze intervenute sulla Provinciale 567, con due ambulanze e una medicalizzata. Meno gravi le conseguenze per la figlia della donna, quindicenne, e per le due persone sulla Delta. Anche per loro si è però reso necessario il ricovero.

Ad avere la peggio è stato il giovanissimo Lorenzo. Ieri mattina è stata dichiarata la sua morte cerebrale e i suoi genitori hanno scelto di donare i suoi organi. Un gesto di altruismo che salverà altre vite.

Il dolore

La notizia ha suscitato grande commozione a Desenzano, dove la sua famiglia è piuttosto conosciuta nonostante vi fossero arrivati non da molto, da circa cinque anni, dopo essersi trasferiti dalla vicina Sirmione. Lì, a Sirmione, il piccolo Lorenzo aveva frequentato le scuole elementari e medie. Il pensiero è unanime, a Desenzano tanto quanto a Sirmione: un’ottima famiglia, di persone perbene.

Mamma di origini francesi, Fabienne, e papà albanesi, Alket, soprattutto quest’ultimo è abbastanza noto per aver lavorato in una serie di locali del basso lago. Lorenzo aveva anche un fratello di otto anni più grande, David. Anche lui, un bravissimo ragazzo.

Bravo ed educato come era Lorenzo: «Un angelo che sta per arrivare in cielo», si è letto sui social non appena la notizia del triste destino del ragazzo si è diffusa. E lo zio, Klodian: «Eri la luce dei nostri occhi, la gioia delle nostre giornate. Riposa in pace nostro bellissimo angelo, il tuo ricordo vivrà per sempre nei nostri cuori».

Un angelo bellissimo, con quei suoi capelli castani e gli occhi profondi. Uno sportivo, profondamente appassionato di calcio, che militava nella società Calcio Desenzano da anni. Non vuole trovare le parole il responsabile del settore giovanile, Claudio Monese. Per lui, i suoi ragazzi sono «come figli». Preferisce aspettare che, trascorsi i tempi previsti dal protocollo in caso di prelievo di organi, «Lorenzo voli in cielo davvero».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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