È morto a 105 anni Giovanni Soncina: fondò la Omsi Trasmissioni

Giovedì ha festeggiato il suo compleanno, i figli Renato e Mariella raccontano che è stato uno dei suoi ultimi momenti di lucidità. Nel primo pomeriggio di oggi Giovanni «Nino» Soncina si è spento all’età di 105 anni, la maggior parte dei quali dedicata al lavoro. «Senza il quale – ammise in più di un’occasione – sarei morto già molti anni fa».
La guerra
Nato il 18 settembre 1920, Soncina è entrato in fabbrica (il Cotonificio De Angeli Frua di Roè) giovanissimo. La guerra lo costrinse a lasciare la Valsabbia, gli affetti più cari e la sua più grande passione, il lavoro. Appunto. Un argomento con cui disquisiva mostrando tutta la sua semplicità e una lucidità disarmante, anche una volta diventato centenario. La storia di Nino Soncina è la prova che anche in una situazione tragica, come nei due anni da deportato nei campi nazisti, il lavoro possa paradossalmente rivelarsi un premio per la persona.
«Mi creda, i tedeschi non erano tutti cattivi – spiegò nella sua ultima intervista –. Lo erano e lo sono solo i fanatici. Non porto alcun rancore e non ho mai odiato nessuno, nemmeno quando sono tornato a casa dalla prigionia. Non ho mai avuto tempo per odiare, anche durante la prigionia il mio primo pensiero era che il giorno dopo sarei dovuto andare a lavorare».
La fondazione della Omsi

Durante la deportazione, Soncina ha imparato la lingua tedesca, che gli tornerà utile quando diventerà imprenditore. Finita la guerra, nel dicembre del 1945 è tornato nella sua Roè Volciano e ha ritrovato impiego nel cotonificio. Lì ha fatto carriera, fino a diventare vice direttore dei servizi generali dello stabilimento, che però nel ’58 ha chiuso. L’anno dopo, con un amico fidato che gli starà accanto per 21anni, ha fondato la Omsi: Officina meccanica diSoncina & Inga. Inizialmente occupa una superficie di 40 metri quadri nel portico della casa di un vicino. Una decina d’anni dopo inizia la produzione di prodotti di propria progettazione. «Già nel 1965 esportavamo grazie alla mia conoscenza del tedesco e un po’ di francese», sottolineò nei suoi racconti.
L’azienda
Oggi la Omsi Trasmissioni vanta un giro d’affari vicino ai cento milioni di euro e l’export vale oltre l’85% dei ricavi. «Oggi non vado più in azienda come vorrei – ammise rammaricato nel settembre dello scorso anno – il fisico non mi permette di essere autonomo, allora mi faccio accompagnare da mio figlio. Dalla finestra di casa, però, vedo l’azienda».
A 104 anni, dopo 90 di lavoro, Giovanni Nino Soncina è stato nominato Cavaliere della Repubblica e Commendatore dell’ordine equestre di San Silvestro Papa dall’allora pontefice Giorgio Bergoglio. «A quanto pare, qualcuno si è dimenticato di me – ironizzò nell’intervista – ma è anche vero che per quell’ultima chiamata c’è sempre tempo ...». La salma di Soncina riposa nella sua abitazione di via San Pietro 74, a Roè Volciano. I funerali sono fissati nella giornata di martedì, alle 10.30.
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