Mons. Tremolada: «Limiti e fragilità tengono vivo il senso della vita»

Marco Papetti
L’omelia del vescovo nella messa in Cattedrale per la giornata dei diritti delle persone disabili
  • In Duomo la messa per la Giornata internazionale delle persone disabili
    In Duomo la messa per la Giornata internazionale delle persone disabili - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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La «tenerezza» che si annuncia col Natale, la fragilità e il bisogno di amore che la condizione delle persone con disabilità ricorda alla società. Con la prima domenica di Avvento, la Chiesa bresciana ha celebrato ieri anche la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, che ricorre il 3 dicembre di ogni anno, istituita dall’Onu nel 1981 per mantenere viva l’attenzione sulla dignità di uomini e donne con handicap e promuoverne benessere e rispetto. Alla messa celebrata ieri mattina in Duomo dal vescovo Pierantonio Tremolada erano presenti persone con disabilità e famiglie, operatori e rappresentanti di associazioni del settore dell’assistenza ai portatori di handicap, invitati dal Servizio diocesano per la pastorale delle persone con disabilità.

Limiti di tutti

Il Natale che si avvicina, ha detto il vescovo nell’omelia, mette in luce «una dimensione particolare del mistero cristiano, la tenerezza: Dio che viene in mezzo a noi di nascosto in maniera discreta nascendo come bambino». La tenerezza richiama l’amore, tra cui quello con cui ci si prende cura di chi ha bisogno di aiuto, diverso solo in apparenza: «Non c’è tanta differenza - ha spiegato il vescovo -, siamo persone tutti. Ognuno di noi ha i suoi limiti. Voi - ha detto rivolto alle persone disabili riunite nella cattedrale - ci ricordate che l’uomo per definizione è limitato: chi di noi non ha limiti? La vita ci rende sempre più deboli, chi ha qualche anno sulle spalle lo sa bene: c’è una sorta di disabilità che piano piano ci prende nella vita. E voi la state sperimentando in modo un po’ più particolare e noi vi siamo grati perché ci ricordate che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che nessuno può illudersi di farcela da solo: questa è veramente una menzogna, che a volte il mondo ci spaccia per verità. Voi siete più nella condizione di ricevere almeno immediatamente un aiuto - ha ricordato monsignor Tremolada -, ma guardate che mentre ricevete voi date: tenete vivo il senso della vita umana, impedite a una società che rischia di deviare, di dimenticare qual è la regola di fondo, e cioè che occorre vivere secondo giustizia».

Forme di amore

Se l’«amore si modula» e «prende la forma della persona che si ha davanti», il rapporto con chi ha una disabilità è una delle forme più evidenti di questa idea: «Non tutte le disabilità sono uguali - ha detto il vescovo -. Voi ci ricordate anche che c’è bisogno di una intelligenza quando si ama: bisogna capire in che condizione si trova la persona che amiamo, di che cosa ha bisogno. Occorre che impariamo a rispondere a tutto questo in maniera adeguata. C’è un linguaggio dell’amore che si definisce di volta in volta, a seconda della persona che hai davanti. Noi vi ringraziamo perché ci aiutate a tenere vivo questo desiderio di amarci reciprocamente con intelligenza, con la sensibilità che è indispensabile perché l’amore sia vero».

Foto di gruppo in Cattedrale con il Vescovo - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Foto di gruppo in Cattedrale con il Vescovo - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Alla fine della messa, il responsabile diocesano del servizio per le persone con disabilità, padre Domenico Fidanza, ha tradotto in auspicio le parole del vescovo Tremolada: «La Chiesa riparta dalla cultura della tenerezza e della debolezza», ha detto. Prima della benedizione, il presidente di Anffas Brescia, Giorgio Grazioli, ha ringraziato il vescovo per la vicinanza, un ringraziamento subito ricambiato da Tremolada, a cui è stato donato un cartellone con le parole dall’Enciclica Fratelli tutti di papa Francesco: «Voglia il Cielo che alla fine non ci siano più gli altri, ma solo un noi». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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