Moniga e Lonato, nuove chance per gli immobili comunali rimasti vuoti

Dalle rive del lago alle fronde del parco, due immobili comunali si rimettono in gioco: cambiati i bandi, si spera cambi anche la sorte. A Moniga si rilancia l’asta per il locale affacciato sul porto, gioiello rimasto al palo dopo una prima gara andata deserta. A Lonato si riparte dal chiosco delle Pozze, oggetto nel 2023 di un’assegnazione mai realmente decollata. Cambiano le regole, restano le ambizioni.
A Moniga
A Moniga l’obiettivo è chiaro: intercettare operatori pronti a investire in una delle zone più frequentate del basso lago. L’immobile – 295 metri quadrati al piano terra, 170 di terrazza – si trova in via del Porto, a due passi dall’acqua. Alla prima gara, lanciata in inverno, nessuno si era fatto avanti. Il Comune ha così deciso di rivedere il bando: ora sono ammesse anche attività di bar e ristorazione, prima escluse per non interferire con i locali già presenti.
La base d’asta resta fissata a 38mila euro l’anno. Per i primi sei anni, però, l’affitto sarà ridotto di 11mila euro annui per compensare i costi delle finiture interne, ancora da realizzare: impianti, pavimentazioni, tinteggiature. Le offerte dovranno essere presentate entro le 11.30 del 4 agosto. L’immobile, di recente costruzione, è al rustico ma dotato di ampi spazi personalizzabili. La terrazza panoramica al primo piano rappresenta un punto di forza, specie nella stagione estiva.
A Lonato
A Lonato, invece, il Comune ha pubblicato un nuovo bando per l’assegnazione del chiosco nel parco delle Pozze. La struttura era stata affidata nel 2023 alla cooperativa sarda La Kometa, con una concessione di 15 anni e l’impegno a trasformarla in un «social bar». Il progetto si è fermato dopo i primi mesi di attività e l’Amministrazione ha deciso di ripartire da zero, con una nuova impostazione.
Con il nuovo bando la concessione potrà essere affidata per sei anni (rinnovabile per altri sei) e il canone annuo posto a base d’asta è pari a 9.600 euro. Non solo: il bando è ora aperto a una platea più ampia di soggetti. Non c’è più il vincolo del terzo settore né l’obbligo di inserire lavoratori svantaggiati. Al gestore è richiesto di occuparsi anche della manutenzione ordinaria di circa 500 metri quadrati di area verde attorno al chiosco, parte integrante del parco cittadino.
Il nuovo avviso è stato pubblicato sul sito del Comune e punta a garantire una riapertura stabile, in grado di valorizzare lo spazio e offrire un servizio continuativo ai frequentatori del parco. A distanza di un anno, insomma, si riparte. Termine ultimo per il ricevimento delle offerte, 15 settembre.
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