Mattarella a Berlino: «Attenzione ai nuovi dottor Stranamore»

Da Kiev a Gaza, dice, la guerra sui civili «È inaccettabile». E ricorda il sogno europeo: «Non lasciamo che venga lacerato»
Sergio Mattarella a Berlino - Ansa © www.giornaledibrescia.it
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La guerra continua a uccidere dall'Ucraina a Gaza e ha «il volto dei bambini». Non smette di mietere civili: piovono bombe e droni su giovani, madri ed anziani. Questo è «inaccettabile. Va ribadito con risolutezza: la guerra di aggressione è un crimine». Il Bundestag, il Parlamento tedesco, ascolta in silenzio il contundente intervento del Presidente della Repubblica italiana, chiamato a celebrare il «Giorno del lutto» a 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale.

L’analisi

Sotto la modernissima cupola trasparente del palazzo del Reichstag Sergio Mattarella svolge la sua analisi, dura, preoccupata e senza spazio ai formalismi. Passano sotto la lente del presidente tutti i mali di questi anni, l'autoritarismo, il ritorno dell'ultradestra, gli attacchi al multilateralismo, alle Nazioni Unite, alla Corte penale internazionale fino all'uso «cinico della fame» e delle violenze sessuali come condotta militare. Segnali alla Russia ed Israele, senza dimenticare gli orrori di Hamas, e forse anche un richiamo a distanza a quanti in Italia stanno lavorando ad affievolire il sostegno a Kiev.

Oggi lo aspetta a Roma un importante Consiglio supremo di Difesa e probabilmente si aspetta parole di chiarezza da parte del governo sulla politica estera da perseguire e sulle scelte logistiche di Difesa. Ma non basta.

Il presidente sembra voler riportare nel dibattito politico un tema sottovalutato in Europa e in Italia: la minaccia nucleare. «Nuovi "dottor Stranamore” si affacciano all'orizzonte, con la pretesa che si debba “amare la bomba”», scandisce Mattarella scuotendo i parlamentari tedeschi. Una citazione d'impatto che non ha il tocco surreale dell'amatissimo film di Stanley Kubrik che criticò ferocemente la corsa al riarmo nel 1964, in piena guerra fredda. No, siamo qui, oggi, in Europa e la piccola Cuba è lontana. «Nie wieder». «Mai più». È l'espressione - ricorda Mattarella - adottata nella comunità internazionale per condannare l'olocausto ebraico. A «Nie wieder» si contrappone oggi «wieder»: «di nuovo». A questo assistiamo. Di nuovo guerra. Di nuovo razzismo. Di nuovo grandi disuguaglianze. Di nuovo violenza. Di nuovo aggressione». Di nuovo il nucleare con il fallimento clamoroso delle politiche di disarmo. «Si odono dichiarazioni di altri Paesi - incalza senza tregua - su possibili ripensamenti del rifiuto dell'arma nucleare. Emerge, allora, il timore che ci si addentri in percorsi ad alto rischio, di avviarsi ad aprire una sorta di nuovo vaso di Pandora. Tutto questo viene agevolato dal diffondersi, sul piano internazionale, di un linguaggio perentorio, duramente assertivo, che rivendica supremazia».

Matteralla con Steinmeier - Ansa © www.giornaledibrescia.it
Matteralla con Steinmeier - Ansa © www.giornaledibrescia.it

I conflitti dimenticati

Senza pause si passa da Kiev a Gaza, da Washington a Mosca e, come se non bastasse, Mattarella snocciola altri conflitti dimenticati che hanno infierito sui civili: dal Biafra ai Balcani, dal Ruanda alla Siria, al Sudan. In mezzo, motore e propellente, si inserisce la deriva autoritaria, il populismo negazionista, l'estremismo di destra. Tutti all'interno del Bundestag hanno pensato al movimento tedesco Afd quanto Mattarella si ferma per prendere fiato e aggiunge: «I Paesi Ue hanno dimostrato di avere coraggio. I leader europei hanno dimostrato di avere coraggio. Non lasciamo che, oggi, il sogno europeo - la nostra Unione - venga lacerato da epigoni di tempi bui. Di tempi che hanno lasciato dolore, miseria, desolazione. Questo dovere ci compete. A ogni generazione il suo compito».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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