Manifestazioni blindate a Brescia, nessuno scontro
Da una parte la commemorazione del IV Novembre di Brescia Identitaria. Dall’altra il presidio dell’assemblea permanente antifascista. In mezzo Polizia e Carabinieri schierati per evitare ogni possibile contatto, per garantire che il diritto a manifestare di ciascuno fosse garantito e che le tensioni di piazza che in tante parti d’Italia si sono registrate nelle ultime settimane non arrivassero anche a Brescia.
A fine serata si è potuto dire che ha funzionato. Non ci sono stati contatti e non ci sono state tensioni. Va detto che, da entrambe le parti, i promotori dei diversi appuntamenti hanno invitato a non cercare lo scontro, a non cadere in eventuali provocazioni e a non fare nulla di diverso da quanto annunciato.
I presidi
Questa sera infatti era prevista, come ogni anno, la commemorazione del IV Novembre al Masso dell’Adamello in piazza Vittoria, con appuntamento per la «Giornata degli eroi» promossa da Brescia Identitaria alle 21 in piazza Vittoria.
Un’ora prima, in piazza Loggia, davanti alla Stele che ricorda le vittime dell’attentato del 28 maggio 1974, si è riunita l’assemblea permanente antifascista. Un centinaio le persone, di diverse realtà, che si sono radunate.
Il primo a prendere la parola è stato Dino Greco, Rifondazione Comunista, che ha ricordato come «i fascisti occupano gli spazi pubblici con iniziative che travalicano i limiti della legge Scelba, noi sbarreremo sempre loro la strada. Si muovono per dimostrare che a Brescia si può fare qualsiasi cosa, ma noi lo impediremo». Parlando poi del Governo ha definito «un sottobosco nero» l’ambiente di provenienza di diversi esponenti della maggioranza. Flavio Guidi, Brescia Anticapitalista, ha ricordato il motto del movimento «Nessuna guerra tra i popoli e nessuna pace tra le classi» mentre Fiorenzo Bertocchi di Rifondazione Comunista ha spiegato la manifestazione in piazza Vittoria come «funzionale ad un progetto di governo autoritario».
Un’ora più tardi, in piazza Vittoria, un centinaio di persone si è messo in riga in file da cinque con le bandiere tricolori. A prendere la parola, dopo il rituale «Camerati a posto, Camerati attenti» è stato il leader di Brescia Identitaria Andrea Boscolo che ha voluto chiarire le motivazioni della commemorazione: «Noi qui festeggiamo quello che va festeggiato, cioè la vittoria. Ordinati e puliti come sempre, ricordiamo i fatti, celebriamo il ritorno all’Italia di tutti i territorio che spettano alla Patria». Boscolo a rilanciato il mito della «Vittoria Mutilata, Istiria e Dalmazia sono Italia e vogliamo ricordare gli italiani che furono poi stranieri in Patria. Oggi si è perso il sentimento patrio». Parlando poi della manifestazione organizzata nella piazza attigura ha solo invitato «a non raccogliere le provocazioni».
Un piccolo gruppo di antagonisti ha osservato la commemorazione dalla scala del palazzo delle poste, un altro dal Quadriportico. Tutti sorvegliati dalla Polizia. Gli agenti che hanno poi seguito il deflusso da piazza Vittoria per evitare contatti.
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