Manager derubato dalla vicina fidata: «Era come una zia»

Più del valore della refurtiva, che per fortuna i carabinieri hanno interamente recuperato, pesa la delusione. «Era l’ultima persona al mondo dalla quale me lo sarei aspettato, è stata a cena a casa nostra a Natale, per me era come una zia». E invece ha approfittato di un vecchio mazzo di chiavi e gli ha portato via denaro, abiti firmati e orologi per 35mila euro. «La delusione è stata pesantissima. Non voglio più vederla o sentirla, c’era tutto il tempo prima per spiegarmi e chiarire. Invece ho dovuto rivolgermi ai carabinieri e sono stati quelli di piazza Tebaldo Brusato a spiegarmi come fossero andate le cose».
A parlare è un 30enne bresciano, dirigente di un’importante azienda e vittima nei mesi scorsi di una serie di furti in casa, commessi sempre senza che fosse riscontrata alcuna effrazione.
L’appartamento
Tutto comincia alla fine del 2022 quando il ragazzo si trasferisce in un appartamento del centro storico: nello stesso palazzo vive anche una signora di 50 anni, amica della sua famiglia da moltissimi anni. «Purtroppo non sapevo che, forse da un precedente inquilino, aveva avuto un mazzo delle chiavi di casa».
A febbraio del 2023 il primo episodio sospetto: «Tenevo alcuni contanti in un cassetto per eventuali necessità e a un certo punto non c’erano più. Uso sempre le carte e all’inizio ho pensato di averli spesi o spostati e poi di essermene dimenticato» spiega il giovane. Qualche mese più tardi «mi sono accorto che dall’armadio mancava un giaccone firmato di pelliccia e anche in questo caso ho pensato di averlo spostato o portato in lavanderia e di essermelo scordato». La conclusione più logica quando il resto della casa è a posto e non ci sono segni di effrazione.
La scoperta
La sorpresa più amara è arrivata «quando sono rientrato da un periodo di ferie e non ho più trovato tre orologi che complessivamente valevano più di 35mila euro. A quel punto ho collegato anche gli episodi precedenti e messo una telecamera nascosta per capire cosa stesse accadendo». Le immagini, registrate qualche giorno dopo, hanno mostrato la vicina di casa, entrata con un suo mazzo di chiavi, che frugava nelle stanze. «A quel punto ho fatto denuncia».
I carabinieri della stazione di piazza Tebaldo Brusato hanno effettuato ulteriori accertamenti e scoperto che quanto messo a verbale dal dirigente d’azienda era effettivamente accaduto nei termini in cui lo aveva esposto e messo in campo le necessarie attività investigative e di riscontro.
Tutta la refurtiva è stata recuperata e restituita lasciando ancora più sconcertata la vittima: «Se mi avesse derubato per necessità avrebbe almeno venduto la giacca o gli orologi e invece li ha tenuti per settimane, davvero non capisco come una persona che mi ha visto crescere sia arrivata a derubarmi».
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