Luce e gas, bollette più care per 150mila bresciani vulnerabili

Torna lo spettro dei rincari: la nuova spesa peserà ancora una volta sulle spalle delle persone più fragili e le bollette della luce arriveranno a costare il 18,2% in più
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Bollette luce e gas, su del 18% per 150mila bresciani
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Un incubo. Che torna a levarsi all’orizzonte. Lo spettro del rincaro, l’ennesimo, arriva come la nuova scure che colpisce in una lunga fase di aumenti di cui non si vede la fine. E la nuova spesa pesa ancora una volta sulle spalle dei più fragili.

Icosti

Dall'1 gennaio 2025, infatti, le bollette della luce arriveranno a costare il 18,2% in più per 3,4 milioni di clienti vulnerabili – chi ha più di 75 anni, disabili, percettori di bonus sociale e altre categorie deboli – rimasti nel servizio di maggior tutela (il regime in cui le condizioni economiche e contrattuali sono regolate dall’Autorità e che, per i non vulnerabili, è terminato il 30 giugno di quest’anno).

Un paradosso. Perché chi doveva essere tutelato finisce per non esserlo. E per i vulnerabili il prezzo dell’energia elettrica nel primo trimestre del 2025 sarà di 31,28 centesimi di euro per kilowattora.

A Brescia

Vittime del ricalcolo di Arera saranno anche circa 150mila utenti bresciani. Secondo l’ultimo monitoraggio (aggiornato però al 30 marzo scorso) in provincia risultavano ancora in tutela circa 151mila punti di fornitura elettrica su 639mila (il 23,7%) e 40mila utenze domestiche di gas su 495mila (l’8,1%). La fine del mercato tutelato dell’energia elettrica sarebbe però finito solo a giugno, così è probabile che prima della scadenza alcune decine di migliaia di bresciani siano passati al mercato libero. Il totale dei vulnerabili bresciani, comunque, supererebbe la cifra dei 150mila utenti.

Secondo Stefano Saglia, componente del Collegio di Arera (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) il problema è terminologico: «L’espressione “tutela” è data dai bonus, la protezione non avviene necessariamente con i contratti ma con il riconoscimento di quei bonus previsti. Da parte del legislatore c’è stata invece confusione: si è ritenuto che la maggior tutela fosse più tutelante rispetto al mercato libero e si è deciso di mantenerla per i soggetti più deboli perché meno consapevoli e meno informatizzati. Spesso questo è vero, ma non possiamo dimenticare che il regime di maggior tutela segue gli andamenti del mercato».

Le ragioni

E così è stato: il mercato ha fluttuato. E le tariffe aggiornate ogni trimestre sono cresciute. La causa? Il perdurare delle tensioni geopolitiche in alcune aree strategiche e il rialzo stagionale dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica, correlato alle quotazioni del gas naturale in vista della stagione invernale.

La spesa per la materia energia rappresenta il 53,2% del totale della bolletta (in aumento del 36,2% rispetto al quarto trimestre 2024); il 20,1% della bolletta è dovuto al costo per la distribuzione, il trasporto e la gestione del contatore (in aumento del 10,6% rispetto al quarto trimestre del 2024); il 10,3% del totale della bolletta è la spesa per gli oneri di sistema in diminuzione del 16,7% rispetto al quarto trimestre del 2024), un altro 10% circa sono le imposte e il 6,6% del totale è la spesa di commercializzazione.

Incertezza

E per l’anno che si appresta ad arrivare le prospettive sono all’insegna dell’incertezza. Se lo scenario dei prezzi per il 2025 pare di relativa stabilità intorno ai valori attuali, un’analisi di Facile.it ha stimato che nei prossimi mesi il prezzo dell’energia aumenterà di quasi il 30%, con un impatto significativo sulle bollette di chi ha un’offerta a prezzo indicizzato.

Per una famiglia tipo nel mercato libero il rincaro sarebbe di 272 euro tra luce e gas, con una spesa complessiva che arriverà a 2.841 euro, rispetto agli attuali 2.569 euro (+11%).

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