Le ruba il cellulare, lei reagisce e lui estrae una pistola e le spara

È avvenuto in via Galileo Galilei a Sarezzo: il giudice ha convalidato l’arresto dell’uomo e disposto la sua custodia cautelare in carcere
Una pistola (foto simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
Una pistola (foto simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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Due, forse tre colpi di pistola. E poi urla, minacce, insulti. È stata una serata movimentata quella che hanno vissuto i residenti di via Galileo Galilei a Sarezzo. A turbare la loro cena la lite, senza esclusione di colpi, ma fortunatamente anche senza feriti, tra un uomo e una donna di casa in zona.

I fatti

Secondo quanto sono riusciti a ricostruire i carabinieri di Villa Carcina, richiamati sul posto proprio dai residenti, al centro della contesa, un telefono cellulare. Lui, quarantenne con precedenti per reati contro la persona, avrebbe cercato di sottrarlo a lei, donna con la quale aveva un rapporto che della relazione avrebbe ancora solo gli strascichi. E per ottenerlo avrebbe dato fondo a tutte le sue risorse, compresa la forza intimidatrice di una pistola.

Davanti alle proteste della donna, infatti, lui è sceso in strada ed ha sparato. A dirlo i colpi uditi dai vicini di casa e le immagini riprese da testimoni che lo inquadrano con la pistola in pugno andare su e giù per la via senza pace. Illesa la donna che, stando alle notizie circolate ieri mattina in tribunale, nemmeno si sarebbe accorta delle esplosioni. In manette lui con l’accusa di furto con strappo, quello del cellulare appunto, aggravato dall’uso della pistola.

Le ricerche

Dell’arma utilizzata dal 40enne finito prima in cella di sicurezza poi davanti al giudice per il processo per direttissima, si sono perse le tracce. L’uomo, dopo aver sparato, secondo gli inquirenti se ne sarebbe sbarazzato, magari lanciandola nel Mella che non scorre troppo distante dal luogo in cui è andata in scena la furibonda lite tra i due. Anche dello sparo, per ora, nessuna traccia: non del proiettile, né di un foro, né di una scalfitura riconducibile all’esplosione del colpo.

La misura

Quale sia la causa della lite poi sfociata nel furto al processo per direttissima non è emerso. Si sa che la giornata per i due era iniziata nel peggiore dei modi con la sepoltura del cagnolino che avevano acquistato insieme anni prima e che, possibilmente, è finita anche peggio. Come richiesto dal pubblico ministero Francesco Carlo Milanesi, infatti, il giudice ha convalidato l’arresto dell’uomo e disposto la sua custodia cautelare in carcere.

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