«L’Assegno unico è utile, ma non adeguato alle nostre esigenze»

Tutti i genitori conoscono l’Assegno unico universale, ognuno ha la sua opinione sull’utilità, la modalità di richiesta o sulle modifiche da apportare. «Nel mio caso - dice Lucia, mamma di due bimbi piccoli - è una goccia nel mare e non aiuta molto. Percepisco 101 euro al mese perché non ho consegnando l’Isee avendo mio marito intestati degli investimenti del padre. Per quanto riguarda la richiesta non posso che dirne bene, l’ho fatta da sola ed è stato facile».
«Per me è utile, non sono cifre esorbitanti, ma un segno - dice Letizia che ha due figli in età scolare -, vorrei solo che i soldi intestati ai bambini, regalati dai parenti al battesimo o ai compleanni, non venissero calcolati nell’Isee. Non lo trovo corretto dato che non si possono toccare».
«Premetto che tutto ciò che è burocrazia mi mette l’ansia - racconta Filippa, madre di un bimbo -, ma il sito Inps è chiaro e sono riuscita facilmente a presentare la domanda. Per quanto riguarda l’importo non mi cambia la vita, ma mi fa comodo dato che sono una mamma separata: io percepisco 116 euro; abbiamo deciso che l’assegno fosse diviso al 50%».
«Secondo me - analizza Raffaella, con un figlio 15enne - non cambia molto rispetto a quelle che erano le detrazione per i figli a carico, con la sola differenza che va presentata la pratica direttamente dal contribuente. Non è particolarmente difficile da chiedere ed è corretto, secondo me, presentare ogni anno l’Isee. Io non vivo con l’idea che lo Stato mi debba aiutare, quindi ritengo che sia più un simbolo che un vero e proprio aiuto. Sono dell’idea che le famiglie debbano fare figli solo se sono in grado di mantenerli».
«Secondo me è più facile di prima, non bisogna più compilare i moduli del datore di lavoro - dice Elisa, mamma di una ragazza e di un bimbo -, ma nel mio caso è stata una fregatura, percepisco molto meno di prima». Non la pensa così Alessandra che di figli ne ha tre: «È troppo macchinoso da richiedere però devo dire che è stato un aiuto». Elena, con un figlio, è molto critica: «Per quanto riguarda la domanda mi sono rivolta al Caf, quindi tutto bene, per il resto dico solo che è una miseria, per un bambino è troppo poco».
«Io percepivo 250 euro per 2 figlie - dice Eugenia - di cui una con disabilità. Quando la grande è diventata maggiorenne, non ho più ricevuto nulla nonostante abbia mandato i documenti che attestano l’iscrizione all’università e, avendo io presentato la domanda in autonomia, ora è difficile trovare un Caf che si prenda carico della mia situazione. Prendo quel che viene, ma è una misura insufficiente, le spese per i figli sono ben di più. Questo non è sicuramente il supporto alla natalità».
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