L’An Brescia in cabina di regia delle tre piscine comunali

La riforma dello sport, con nuove norme che regolamentano gli enti e i rapporti di lavoro, ha messo in difficoltà molti. Non solo le società sportive, ma anche quelle cui è demandata la gestione degli impianti.
Anche il Comune di Brescia si è trovato costretto ad adottare contromisure: una di queste, in attesa di altre che interesseranno il criterio di assegnazione degli spazi acqua e delle tariffe, interessa le piscine di viale Piave, Mompiano e Lamarmora.
Il protocollo
È stato infatti firmato un accordo sperimentale quadriennale fra San Filippo e Fin per la promozione delle attività natatorie presso gli impianti comunali. La novità è che la Federazione, che fino all’anno scorso si occupava direttamente dei corsi, ha investito dell’incarico la società sportiva An Brescia: «Con la nuova normativa sullo sport, per la Fin prendersi in carico soprattutto l’assistenza bagnanti era complicato – spiega Nicola Fiorin, presidente della San Filippo – . Per questo ha incaricato una società esperta in merito. Noi abbiamo stipulato l’accordo con la Federazione che è libera di appaltare a chi crede sia più competente».
L’An coordinerà l’organizzazione dei corsi nei tre impianti natatori comunali: «La Fin ci ha chiesto la disponibilità di collaborare – risponde il presidente dell’An Brescia, Andrea Malchiodi – e noi abbiamo risposto presente. Coordiniamo tutti i corsi che il centro San Filippo mette a disposizione, la parte tecnica e i servizi assistenti bagnanti. Siamo meri esecutori. Lo viviamo come un compito svolto per il bene della città che potrà così continuare a godere di un servizio molto importante».
Il rischio, che però il presidente Nicola Fiorin non conferma, infatti è stato quello di non riuscire a far partire i corsi ad inizio settembre: l’accordo fra Comune e Federazione italiana nuoto non è mai stato un problema, ma trovare una società disponibile ad accollarsi il coordinamento sì.
Gli interventi
«Nessun pericolo scampato – controbatte Fiorin - . Abbiamo solo avuto dei rallentamenti nella gestione dell’accordo a causa delle Olimpiadi. Il presidente Barelli era, giustamente, impegnato a Parigi e le tempistiche si sono allungate. Il servizio è partito puntuale come ogni anno».
Si apre quindi un nuovo capitolo per le piscine bresciane nell’occhio del ciclone da quest’estate, fra lidi chiusi, code per le iscrizioni ai corsi e decadimento degli impianti: «Stiamo lavorando sulla manutenzione di tutte le strutture – chiosa Fiorin – che a Brescia sono molte: si tratta sicuramente di un vanto, ma anche un onere da gestire non senza difficoltà. Il mondo dello sport è bello, ma molto impegnativo. Stiamo facendo tutto il possibile per svolgere al meglio il compito che ci è stato assegnato».
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