Lago d’Idro, gli Amici della terra cercano sostegno in Trentino

Una regola chiara e definitiva per la gestione del livello del lago d’Idro: è quanto chiesto dagli Amici della Terra alla Terza Commissione permanente della Provincia autonoma di Trento. La proposta prevede di fissare l’escursione del livello dell’acqua a 1,30 metri, come avvenuto negli ultimi anni, per garantire la tutela ambientale del sito di Baitoni e scongiurare il rischio di compromissione dell’ecosistema.
L’incontro
L’incontro, avvenuto martedì a Palazzo Trentini, ha riunito attorno a un tavolo il presidente del sodalizio Gianluca Bordiga, che è anche portavoce della Federazione che difendono il lago d’Idro e il Chiese, la sua vice Elena Bini, il socio storico dell’associazione ed ex consigliere della Provincia autonoma Alex Marini e Maurizio Siligardi, ecologo fluviale ed ex docente dell’Università di Trento, il sindaco di Idro Aldo Armani e l’ex vicesindaco Walter Zecchi.
Presenti fra gli altri gli amministratori trentini: la presidente delle Commissione Vanessa Masè, l’assessore anche per Ambiente e difesa idrogeologica Giulia Zanotelli e i rappresentanti politici presenti in Commissione.
Il caso di Baitoni
Con Regione Lombardia troppo spesso «sorda» alle sollecitazioni degli Amici della terra, questi hanno cercato sostegno in Trentino, chiedendo di mettere in discussione il progetto «che inizialmente era stato presentato con l’obiettivo di «mettere in sicurezza il lago», come hanno fatto notare gli Amici, una volta disinnescata la "balla" della paleofrana, è poi diventato «nuove opere di regolazione del lago". E allora perché prevedere un’escursione di 3 metri e 25? Nessun lago alpino naturale la può sopportare».
La Provincia Autonoma avrebbe voce in capitolo, in quanto nella parte trentina del lago c’è il sito di Baitoni, che con tale escursione rimarrebbe «a secco» pregiudicandone l’esistenza. Da parte dell’assessore Zanotelli è stata espressa l’impossibilità a intervenire in merito a come la Lombardia decide di spendere i suoi soldi. La Commissione ha comunque promesso di approfondire la tematica, iniziando con una prossima ispezione al biotopo di Baitoni, per meglio comprendere che cosa potrebbe accadere.
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