Trump: «Israele ha fatto retromarcia». Regge la tregua con l’Iran

Il presidente degli Stati Uniti: «Orgoglioso di loro». Per il portavoce militare israeliano Defrin il programma nucleare iraniano «è stato ritardato di diversi anni», Cnn e Nyt parlano di «qualche mese»
Donald Trump al summit Nato - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Donald Trump al summit Nato - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
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È tregua tra l’Iran e Israele. Il cessate il fuoco, annunciato nel cuore della notte da Donald Trump su Truth, ha retto nonostante i timori di violazioni e le reprimende del tycoon. «La tregua sta andando bene, Israele ha fatto retromarcia e sono molto orgoglioso di loro», ha detto il presidente degli Stati Uniti in un punto stampa con Mark Rutte. Ed è stato rivendicato da entrambe le parti in conflitto come una vittoria.

Il presidente iraniano Masud Pezeshkian ha proclamato «la fine della guerra dei 12 giorni imposta» al suo Paese, dopo essersi detto pronto a tornare «al tavolo delle trattative», ma continuando a difendere i suoi «diritti legittimi» per il suo programma nucleare, arricchimento dell’uranio compreso. Il premier Benyamin Netanyahu ha parlato di «una vittoria storica che durerà per generazioni».

Il fronte di Gaza

Israele ha tuttavia ammonito il nemico giurato: «Rispetteremo il cessate il fuoco finché lo farà l’altra parte». Ma intanto ha proclamato il ritorno alla normalità del traffico aereo in entrata e in uscita senza restrizioni, così come quelle di movimento con la riapertura delle scuole e degli uffici. Ora l’Idf si concentrerà nuovamente su Gaza, che resta una ferita aperta nel martoriato Medio Oriente. C’è voluto però un duro intervento del presidente americano: prima di volare al vertice Nato de L’Aja ha salvato la fragile tregua – mediata grazie anche al Qatar – ha strigliato l’Iran e soprattutto Israele per averla violata poche ore dopo il suo annuncio.

«Programma nucleare ritardato»

L’esercito israeliano, intanto, ha dichiarato che è «ancora presto» per valutare i danni causati ai siti nucleari iraniani. Tuttavia, riferisce il portavoce militare Effie Defrin, «credo che abbiamo inferto un colpo significativo al programma nucleare e posso anche dire che lo abbiamo ritardato di diversi anni». Concetto espresso in mattinata anche da Trump: «L’ultima cosa che vogliono fare ora gli iraniani è arricchire l’uranio, non costruiranno la bomba per molto tempo. A Fordow la distruzione è stata totale». A detta di Cnn e New York Times, invece, i servizi segreti americani avrebbero concluso che il programma nucleare sia stato ritardato soltanto di qualche mese.

La replica dell’Iran

La foto dell'ayatollah Khamenei durante una manifestazione a Teheran - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
La foto dell'ayatollah Khamenei durante una manifestazione a Teheran - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it

Opposta la posizione dell’Iran, che ribadisce di voler portare avanti lo sviluppo del suo programma nucleare. A sottolinearlo è il ministro degli Esteri Abbas Araghchi, in un’intervista al quotidiano qatariota con sede a Londra Al-Arabi al-Jadeed: «La guerra lanciata da Israele il 13 giugno ci rende più determinati e tenaci. L’Iran ha compiuto grandi sforzi per raggiungere questi traguardi tecnologici, i suoi scienziati hanno fatto grandi sacrifici, dando la vita per raggiungere questo obiettivo», ha aggiunto, puntualizzando che «nessuno in Iran rinuncerà a queste tecnologie».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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