Israele-Hamas, oggi il vertice di pace per fermare la guerra a Gaza
A Sharm-el-Sheikh l’incontro per consolidare l'accordo per fermare la guerra a Gaza: il premier israeliano Benyamin Netanyahu però non ci sarà, mentre ci sarà il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen

In Medioriente è un giorno storico. Dopo la liberazione degli ultimi ostaggi israeliani vivi da parte di Hamas e dopo il rilascio da parte delle autorità israeliane di 88 palestinesi condannati a morte (come prevede la prima fase dell’accordo di pace raggiunto la settimana scorsa a Sharm el-Sheikh, che impegna Israele a rilasciare in totale 250 detenuti condannati a morte e di altri 1718 detenuti palestinesi arrestati dopo il 7 ottobre 2023), si svolge oggi il vertice di pace tra le due autorità. Il summit sarà presieduto da Abdel Fattah al-Sisi e Donald Trump.
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Trump conclude il suo discorso alla Knesset
Donald Trump ha concluso il suo discorso di 65 minuti davanti al parlamento israeliano, affermando che "costruiremo un'eredità di cui tutti gli abitanti di questa regione potranno essere orgogliosi". "Ora costruiremo un futuro degno della nostra eredità. Costruiremo un'eredità di cui tutti gli abitanti di questa regione potranno essere orgogliosi - ha affermato il presidente degli Stati Uniti - Nuovi legami di amicizia, cooperazione e commercio uniranno Tel Aviv a Dubai, Haifa a Beirut, Gerusalemme a Damasco e da Israele all'Egitto, dall'Arabia Saudita al Qatar, dall'India al Pakistan, dall'Indonesia all'Iraq, dalla Siria al Bahrein, dalla Turchia alla Giordania, dagli Emirati Arabi Uniti all'Oman e dall'Armenia all'Azerbaijan".
Il discorso del presidente si è spesso discostato da quello preparato, compreso il momento in cui il presidente ha chiesto al presidente israeliano Isaac Herzog la grazia per il primo ministro Benjamin Netanyahu, in mezzo a continui problemi legali. Trump è in ritardo di diverse ore rispetto al programma pubblicato rispetto anche al summit a Sharm El Sheikh, in Egitto, dove i leader di oltre 20 paesi parteciperanno a un vertice sul futuro di Gaza.
Sanchez è arrivato al vertice a Sharm el-Sheikh
Il presidente spagnolo, Pedro Sanchez, è arrivato a Sharm el-Sheikh per partecipare al vertice di pace. Lo riporta l'agenzia Europa Press. Il governo iberico affronta "con speranza" questo accordo di pace. "Cosciente delle sfide che comporta l'esecuzione del Piano di Pace, ma con molta volontà perché si avanzi verso una pace definitiva", segnalano fonti dell'esecutivo citate da El Pais. Per Madrid, la liberazione degli ostaggi e dei detenuti palestinesi "è una grande notizia". E, allo stesso tempo, celebra, "l'entrata di aiuti umanitari" a Gaza, dove "la priorità è che ora arrivino in maniera urgente e massiccia".
Trump a Netanyahu: «È il momento per la pace»
Il «Medio Oriente è pronto ad abbracciare il suo potenziale straordinario, dopo decenni in cui è stato fomentato il terrorismo e l'antisemitismo. Tutto questo è andato contro di loro. Questo odio ha portato miseria e sofferenza, non è servito ad annichilire Israele. Chi contrasta Israele diventa irrilevante, chi non lo fa prospera». Lo ha detto il presidente Usa Donald Trump alla Knesset (il parlamento israeliano). Fra poche ora incontrerà a Sharm el-Sheikh «persone importanti, i leader delle nazioni più ricche e potenti». Trump ha aggiunto che con la sua squadra negoziale «vuole l'espansione degli Accordi di Abramo», mentre «Biden come Obama non ha fatto nulla per il Medio Oriente». Rivolgendosi al premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha detto che «è arrivato il momento« per la pace. «Guardate cosa avete fatto pur essendo un Paese geograficamente piccolo: il mondo ama di nuovo Israele», ha proseguito.
Madrid, celebriamo liberazione 20 ostaggi e accesso aiuti a Gaza
"Celebro la liberazione di 20 ostaggi israeliani e che, finalmente, possano abbracciarli i loro cari. Anche l'entrata di aiuti umanitari a Gaza, che devono arrivare in maniera massiccia per porre fine alla carestia e soddisfare i bisogni primari". Lo scrive su X il ministro spagnolo degli Affari esteri, José Manuel Albares, dopo la liberazione degli ostaggi da parte di Hamas e l'entrata degli aiuti sulla Striscia, seguita all'accordo firmato oggi. "Lavoriamo per una pace definitiva", scrive Albares che sarà oggi con il premier Pedro Sanchez a Sharm El Sheik al vertice per consolidare la pace in Medio Oriente.
Celebro la liberación de 20 rehenes israelíes y que, por fin, sus seres queridos puedan abrazarles.
— José Manuel Albares (@jmalbares) October 13, 2025
También la entrada de ayuda humanitaria en Gaza, que debe llegar de forma masiva para terminar con la hambruna y atender necesidades básicas.
Trabajamos por una paz definitiva.Il messaggio del premier britannico Starmer
Il premier britannico Keir Starmer ha affermato di provare un "profondo senso di sollievo" per la liberazione degli ostaggi israeliani e ribadito "la gratitudine per gli instancabili sforzi diplomatici" del presidente americano Donald Trump oltre a Egitto, Qatar e Turchia, per il piano di pace per Gaza. Starmer ha fatto riferimento in particolare al rilascio di Avinatan Or, di cui ha conosciuto la famiglia. "Il mio pensiero va anche alla famiglia di Yossi Sharabi, che è ancora in attesa di notizie", ha aggiunto sir Keir, in Egitto per il vertice di pace di Sharm el Sheikh. "L'impegno di tutte le parti in questo piano sarà essenziale per porre fine alla guerra e gettare le basi per un percorso sostenibile verso una pace a lungo termine", ha detto ancora il premier.
Meloni arrivata a Sharm per il vertice
La presidente Giorgia Meloni è arrivata a Sharm el-sheikh per partecipare alla cerimonia di firma del Piano di Pace per il Medio Oriente. Ad accoglierla all'aeroporto internazionale, insieme alla delegazione italiana, il ministro egiziano dell'Aviazione Civile, Sameh el Hefny, e l'ambasciatore d'Italia in Egitto, Michele Quaroni. La premier si sposterà all'International Convention Center — sede ufficiale dei lavori — dove sarà accolta dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Alle 15 (le 14 in Italia) è prevista la foto di famiglia con i leader partecipanti, seguita dalla cerimonia di firma del Piano di Pace per il Medio Oriente.
Erdogan è arrivato a Sharm el-Sheikh
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, è arrivato a Sharm el-Sheikh in Egitto per partecipare al vertice di pace. Lo riporta Anadolu. Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan e il capo dell'Intelligence di Ankara (Mit) Ibrahim Kalin accompagnano il leader turco nel suo viaggio in Egitto.
I partecipanti e il programma
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen, il premier spagnolo Pedro Sanchez e l'ex primo ministro britannico Tony Blair, indicato nel ruolo di vicecapo del Consiglio di pace per Gaza secondo il piano Donald Trump, sono tra i leader già arrivati a Sharm el-Sheikh per il vertice di pace. Ad accogliere i capi di Stato e di governo, nonché i vertici delle organizzazioni internazionali che partecipano, è il presidente dell'Egitto Abdel Fattah al-Sisi. Anche l'Arabia Saudita parteciperà con una delegazione presieduta dal ministro degli Esteri, il principe Faisal bin Farhan.
Secondo un programma dell'evento, diffuso in mattinata e soggetto a cambiamenti, alle 13.45 ora locale (le 12.45 italiane), è previsto l'arrivo da Israele di Trump, che un quarto d'ora più tardi avrà un bilaterale con il presidente egiziano. Il summit, alle 15.15, sarà aperto da un discorso di al-Sisi, seguito dalle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti.
Netanyahu non parteciperà
Dopo l'annuncio della sua presenza in mattinata, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto che non potrà partecipare al vertice di Sharm el Sheik a causa dell'inizio della festività di Simchat Torah che inizia questa sera. Lo riferisce l'ufficio del premier. Il massacro del 7 ottobre 2023 è avvenuto proprio durante la festività di Simchat Torah.
I preparativi
Sono in corso gli ultimi i preparativi all'International Congress Centre di Sharm el-Sheikh, dove nel pomeriggio andrà in scena
il summit per la pac e presieduto da Abdel Fattah al-Sisi e Donald Trump, con la celebrazione dell'accordo su Gaza. Misure di sicurezza imponenti sono state disposte per il vertice, a cui parteciperanno i leader di oltre venti Paesi. A qualche ora dall'inizio, gli addetti stanno preparando le bandiere per il cerimoniale, e si sta affollando il centro stampa, dove in mattinata un cortocircuito elettrico ha causato un piccolo incidente risolto rapidamente dal servizio di sicurezza. Sono accreditati 232 giornalisti e corrispondenti di media stranieri, come ha spiegato Diaa Rashwan, il presidente del Servizio di informazione statale egiziano in una nota: 14 testate statunitensi, 32 europee, 22 asiatiche e 17 di Paesi arabi. Rashwan, come riporta Egypt Today, ha sottolineato «la capacità dell'Egitto di affrontare tutti gli aspetti logistici e organizzativi per ospitare un summit mondiale di questa portata in un arco di tempo ristretto e al massimo livello".
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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