Cronaca

Le novità Isee slittano di un mese, l’Assegno unico aspetta ancora

Il provvedimento che esclude alcuni risparmi dal calcolo sarebbe dovuto entrare in vigore ieri
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Isee, le novità slittano di un mese
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L’Isee cambia e, a cascata, anche l’Assegno unico. Per chi ha ottemperato alla scadenza di fine febbraio l’indicatore della situazione economica equivalente va rifatto (pagando); per chi ha aspettato che entrasse in vigore la norma tanto attesa, ieri sarebbe dovuto essere il giorno per agire (e poi incassare l’arretrato aggiornato), ma dovrà aspettare ancora un mese. Ma andiamo con ordine.

La novità

Ieri avrebbe dovuto entrare in vigore il provvedimento con il quale si autorizza l’esclusione dal calcolo Isee dei buoni postali, dei libretti e di tutti i titoli di Stato entro un valore di 50mila euro (per l’intero nucleo, non personale). Ma poche ore prima dello scoccare del 5 marzo, data fissata sulla Gazzetta ufficiale del 19 febbraio scorso, per un problema relativo all’adeguamento delle procedure che permettano di calcolare l’esclusione, tutto si è spostato in avanti di 30 giorni.

La novità in ogni caso cambierà non poco l’Isee, che si abbasserà, e di conseguenza porterà ad un aumento dell’importo mensile dell’Assegno unico. E, forse, anche ad accedere a qualche bonus con lo sbarramento della situazione economica equivalente. Ma non è detto perché l’Assegno unico finisce nel calcolo Isee come trattamento assistenziale e quindi, cambiando il saldo, potrebbe abbassare o compromettere, tanto per fare un esempio, l’importo o l’accesso a bonus come la Dote scuola che elargisce annualmente Regione Lombardia. Una stortura che in molti chiedono di eliminare.

Proiezioni

La relazione tecnica indica un effetto positivo per 44 milioni di euro all’anno proprio come maggiorazioni dell’assegno per i figli. Secondo alcune simulazioni del Caf Acli nazionale, una famiglia con due figli e reddito da lavoro dipendente, casa di proprietà e 79mila euro di patrimonio mobiliare e un investimento in titolo di Stato di 25mila euro, avrebbe una riduzione Isee di circa 2mila euro (-8,6%). Se si raddoppia l’investimento si raddoppia anche il risparmio: 4mila euro su 50mila. Il Dpcm ha peraltro previsto alcune novità anche per i nuclei familiari che hanno tra i componenti persone con disabilità o non autosufficienti. Dal computo del reddito di ciascun componente del nucleo familiare saranno esclusi i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità. Viene, inoltre, attribuita una maggiorazione, pari a 0,5, al parametro della scala di equivalenza per ogni componente del nucleo familiare con disabilità media, grave o non autosufficiente.

Nel 2024, secondo i dati Inps, sono stati erogati alle famiglie assegni per 19,8 miliardi di euro, un aumento significativo rispetto ai 18,2 miliardi dell’anno precedente e agli oltre 13 miliardi del 2022. Quasi 6,4 milioni di italiani hanno chiesto l’Assegno, contro i 6 milioni e 567mila del 2023, per un totale di 10 milioni e 88mila di figli a carico e una media di 1,6 a richiedente. La Lombardia è in testa alle domande con 1 milione e 53mila richieste.

Nel Bresciano

Negli ultimi tre anni le famiglie che hanno richiesto l’Assegno unico sono cresciute: 126.851 nel 2022, 134.794 nel 2023 e 137.016 nel 2024. Ed è diventato più pesante anche l’importo medio del contributo: 248 euro al mese nel 2022, 272 nel 2023 e 285 nel 2024. Guardando in questi dati vediamo che le famiglie bresciane senza figli disabili nel 2022 erano 120.929, 128.117 nel 2023 e 130.173 nel 2024; l’assegno in questi casi è cresciuto da 242 euro nel 2022 a 279 nel 2024. Nel 2022 le famiglie con un disabile erano 5.922, 6.677 nel 2023 e 6.843 nel 2024; in questo caso l’assegno medio mensile è passato da 371 euro nel 2022, 400 nel 2023 e 414 nel 2024.

Come funziona

L’Assegno unico universale è per i figli a carico e riguarda tutte le categorie di lavoratori: dipendenti, autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati. L’importo va da un minimo di 57,45 euro a minore ad un massimo di 200,90 euro per i nuclei con Isee fino a 17.227,33 euro. Questo vale anche per i figli a carico tra i 18 ed i 21 anni (non ci sono limiti d’età per i disabili) purché studenti, impegnati nel Servizio civile o tirocinio e disoccupati in cerca di lavoro.

Previste numerose maggiorazioni come per famiglie numerose, bimbi fino all’anno di vita o madri sotto i 21 anni. Vale la pena sottolineare che l’Assegno unico per i figli a carico, in quanto misura universale, può essere richiesto anche in assenza di Isee o con Isee superiore a 45.574,96 euro, in questo caso viene corrisposta la cifra minima.

La domanda può essere presentata in autonomia sul sito di Inps, oppure rivolgendosi a un Caf; l’assegno viene erogato mensilmente su conto corrente, libretto o carta con Iban o bonifico domiciliato. Decide il beneficiario.

Per i separati l’importo viene diviso al 50%; in caso di affidamento esclusivo il richiedente può chiedere il pagamento del 100%. Per i nuovi nati il beneficio spetta dal settimo mese di gravidanza. A partire da marzo 2023, chi già beneficia dell’assegno non ha bisogno di rinnovare la domanda, resta obbligatorio il rinnovo dell’Isee.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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