Fascia d’oro, schianto frontale: addio a Fatou Ba, madre di tre figli
Una scia di detriti sparsi sull’asfalto, le lamiere accartocciate. Un’immagine feroce e immobile, come l’impatto che l’ha generata. Poco dopo le 17 di ieri, lungo la provinciale 236 in territorio di Montichiari, all’altezza della zona industriale della Fascia d’oro, due automobili si sono scontrate frontalmente con una violenza tale da rendere irriconoscibili i veicoli coinvolti.
Lo scontro
Una donna di 45 anni residente a Carpenedolo, Fatou Ba, è morta sul colpo. Era la madre di tre figli, una donna di origini senegalesi. Il marito pare lavori all’estero. L’altro conducente, un uomo del Varesotto, è stato trasportato in ospedale in condizioni serie. Era alla guida di un’auto a noleggio con conducente.
Lo scontro è avvenuto poco dopo le 17, in un tratto insidioso della provinciale, proprio in prossimità dello svincolo dove la carreggiata si biforca tra corsie di ingresso e di uscita. A entrare in collisione, per cause ancora in corso di accertamento, sono state una Mercedes che viaggiava in direzione Mantova e una Peugeot che procedeva verso Brescia. L’urto è stato frontale, tanto che del muso di entrambe le auto non è rimasto quasi nulla. L’abitacolo della Peugeot, su cui viaggiava la vittima, è stato proiettato con tale forza da finire parzialmente sollevato, con il retrotreno appoggiato al guard rail e il cofano affondato sull’asfalto.

I primi ad avvicinarsi sono stati alcuni automobilisti di passaggio. Hanno provato a richiamare l’attenzione dei feriti battendo sui vetri, ma la donna all’interno della Peugeot non ha mai dato segni di coscienza.
I soccorsi
A destare allarme, in un primo momento, era stata anche la presenza di un seggiolino sul sedile posteriore dell’auto: si è temuto che a bordo potesse esserci un bambino. Per fortuna, quel timore si è rivelato poi infondato.
Sul posto sono intervenuti due equipaggi del 118 – uno da Mazzano, l’altro da Calcinato – insieme all’auto medica e all’elisoccorso decollato da Brescia. Presenti anche i Vigili del fuoco e gli agenti della Polizia stradale di Brescia, che si sono occupati dei rilievi e della gestione della viabilità, risultata subito compromessa. L’impatto è infatti avvenuto in un orario di traffico intenso e la circolazione è stata deviata sulle controstrade laterali, senza però riuscire ad evitare pesanti rallentamenti.
Le code
In breve sul luogo dell’incidente si è radunata una piccola folla di curiosi, attratti dalle sirene, dalle manovre dei soccorritori e dalle condizioni drammatiche delle vetture. La scena – due auto distrutte, i detriti sparsi e un’auto ribaltata a cavallo del guard rail – è rimasta visibile a lungo, alimentando un flusso continuo di automobilisti che rallentavano per osservare.
L’uomo alla guida della Mercedes, dopo le prime cure sul posto, è stato trasferito al Civile in elicottero. Nonostante le lesioni riportate, non sarebbe in pericolo di vita. Le indagini per chiarire la dinamica esatta dello scontro sono in corso.
Il traffico lungo la 236 è tornato alla normalità soltanto in serata, dopo il completamento delle operazioni di rimozione dei mezzi e la bonifica della carreggiata.
Il cordoglio
«La notizia della sua improvvisa e tragica scomparsa ha profondamente colpito la nostra comunità scolastica». A scriverlo in una nota è Filippo Scarpetta, dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo di Carpenedolo, frequentato da due dei tre figli della vittima: «La signora Ba Fatou era una presenza gentile, attenta e partecipe della vita scolastica dei propri figli. In queste ore di disperazione, desidero esprimere, a nome mio personale, del corpo docente, di tutto il personale scolastico e degli studenti, la più sentita vicinanza alla famiglia, ai figli e a tutti coloro che le hanno voluto bene. Nessuna parola può davvero alleviare il peso di una perdita così grande. Ma oggi, più che mai, l’unico modo per affrontare questo dolore è quello di stringerci con affetto, cura e presenza attorno ai bambini, offrendo loro tutto il sostegno umano e concreto possibile. Nei prossimi giorni condivideremo, in accordo con la famiglia e nel pieno rispetto della loro perdita, eventuali iniziative commemorative che possano esprimere il nostro affetto e la nostra vicinanza».
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