Morta a Genova Marina Chiarina, guida turistica e insegnante alle medie

Non ce l’ha fatta Marina Chiarina, la guida turistica di 63 anni gardesana che sabato pomeriggio era rimasta gravemente ferita nell’incidente tra il pullman sui cui viaggiava e un camion, avvenuto nel tratto di autostrada A10 tra Arenzano e Varazze, in provincia di Genova.
La donna, nata a Rovereto ma da tempo residente nel Bresciano, prima a Desenzano e poi a Lonato, è subito apparsa ai soccorritori in condizioni disperate. Già quando è stata estratta dal bus era in arresto cardiaco ma medici e infermieri sono riusciti a rianimarla una prima volta sulla strada, prima di trasferirla in elisoccorso al Policlinico San Martino di Genova, e poi una seconda in pronto soccorso prima di stabilizzarla e ricoverarla nel centro di terapia intensiva. Purtroppo nel corso della notte non ci sono stati miglioramenti e ieri pomeriggio il personale dell’ospedale non ha potuto fare altro che costatare il decesso.
La Polizia stradale di Sanpierdarena è al lavoro per ricostruire nel dettaglio l’accaduto. La 63enne gardesana viaggiava su un bus della Losio di Leno diretto in Francia, accompagnava un gruppo per un tour di Nizza e della Costa Azzurra.
Il pullman ha tamponato il camion che lo precedeva che ha improvvisamente frenato. Una manovra che secondo la stradale, il camionista è stato costretto a fare per evitare una auto che si è immessa sulla sua corsia a ridosso di un cantiere di lavoro.
Il ricordo
Marina Chiarina, 63 anni, insegnante di inglese alle scuole medie Catullo di Desenzano, era in viaggio. E i viaggi erano parte di quella passione per il mondo che l’aveva sempre accompagnata, dentro e fuori dall’aula.
Viveva a Esenta, in via dei Colli, dove aveva aperto un bed & breakfast. Accoglieva insegnanti, lavoratori, persone di passaggio, con lo stesso spirito con cui accompagnava gruppi in Italia e all’estero, o organizzava soggiorni studio per studenti.
Aveva insegnato anche a Sirmione e al Bazoli-Polo, ma a Desenzano era un punto di riferimento. Mamma di due figli – un ragazzo e una ragazza – era una donna piena di energia, molto attiva, sempre pronta a mettersi in gioco. I colleghi la ricordano come una persona solare, generosa, che sapeva farsi voler bene. La scuola oggi, lunedì, deciderà come omaggiarla.
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