Impianti sportivi, nel maxi piano Loggia-A2A priorità alla piscina Lamarmora

Si studia un partenariato pubblico-privato che vale 24 milioni: idea demolizione per la piscina di via Rodi
Uno scorcio della piscina di via Rodi, in capo alla società al 100% del Comune - Foto Neg © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio della piscina di via Rodi, in capo alla società al 100% del Comune - Foto Neg © www.giornaledibrescia.it
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Un maxi piano per dare gambe a un partenariato pubblico-privato sugli impianti sportivi cittadini. I dettagli non sono ancora definiti, ma l’interlocuzione e la macchina sono ormai azionate già da qualche mese. Come si procederà? Il percorso sarà ancora lungo e saranno due gli elementi cruciali: la linea d’indirizzo politico (budget incluso) e il dossier delle priorità che la sindaca Laura Castelletti aveva già indicato come necessario per impostare una strategia d’intervento pluriennale.

Questo perché, in prospettiva, a un aumento delle tariffe (bloccato per quest’anno, ma pressoché certo per il prossimo 2025) secondo la numero uno di Palazzo Loggia deve scorrere parallelo un servizio migliore per gli utenti. E per offrirlo, visto lo stato degli immobili dello sport, serve un investimento non da poco. In questa fase di studi, approfondimenti e riunioni, c’è però un punto fermo: di certo in cima alle priorità c’è la piscina Lamarmora. Che non sarà certamente l’unica opera (anzi, l’obiettivo è, anno dopo anno, includere quasi tutte le strutture) ma sarà certamente una delle prime a finire sotto i ferri.

Lo scenario

Non a caso una sorta di «studio di fattibilità pilota» sull’intervento che riguarda una delle piscine insieme più frequentate e più energivore esiste già. Gli scenari che A2A Calore e servizi ha presentato informalmente alla Loggia finora sono vari, ma a spiccare è senza dubbio l’idea della ristrutturazione radicale. La strada, in questo caso, punterebbe all’abbattimento totale (o almeno parziale) dell’impianto per poi ricostruirlo da zero. Preventivo: circa 7 milioni di euro.

Non a caso e proprio in questa prospettiva la Loggia ha in programma il completamento dei lavori alla piscina di viale Piave: i fondi per procedere sono stati stanziati all’interno del milione di euro dedicato allo sport nel bilancio 2024. Così facendo, almeno parte degli utenti che in genere scelgono la piscina di via Rodi (in media sono 50mila gli ingressi annui) avrebbero un polo di riferimento durante il periodo di chiusura dell’impianto natatorio in ristrutturazione. Uno scenario, questo, che non è immaginato comunque prima del prossimo anno.

L’operazione

Molte le strutture che hanno estremo bisogno di una riqualificazione: dall’efficientamento energetico alla manutenzione. È chiaro che su questo fronte un preventivo preciso al centesimo ancora non è stato stilato: molto dipende dagli approfondimenti in corso, dall’inflazione e dai costi dei materiali del periodo in cui si andrà effettivamente ad avviare i cantieri, ma anche all’eventuale ribasso dei bandi di gara. Una stima iniziale si aggirava sui 30 milioni, scesi poi recentemente a 24.

Chi se ne sta occupando? Gli attori in campo non sono pochi: sullo sfondo c’è la San Filippo Spa (la società 100% Comune di Brescia che gestisce gli impianti sportivi e che è in attesa dell’arrivo del dg, previsto l’8 luglio), a cui si affianca Brescia Infrastrutture che, anche in questo caso da mesi, sta approntando uno studio di dettaglio sullo stato di salute di ciascuna sede. Ma l’interlocuzione decisiva è tra Loggia e A2A. Proprio la multiutility, non appena saranno chiari gli indirizzi politici e le priorità d’intervento, depositerà una proposta complessiva. A quel punto, il Comune dovrà avviare un bando per capire se ci sono altri operatori decisi a farsi avanti con un’offerta migliore.

Forse qualche dettaglio in più si avrà nel corso della Commissione consiliare del 1° luglio, quando è stata fissata l’audizione del presidente della San Filippo, Nicola Fiorin.

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