Imparare la Lingua dei segni: un corso per una società inclusiva

Imparare la Lis (Lingua dei Segni Italiana) è importante perché crea inclusione, offre benefici cognitivi (memoria, attenzione, problem solving), migliora l’empatia e la comprensione non verbale, apre nuove opportunità lavorative e di comunicazione, e connette alla cultura sorda, dando voce a una minoranza linguistica e promuovendo una società più accessibile.
La Lis è una lingua naturale, visivo-gestuale, con una propria grammatica e sintassi, utilizzata dalla comunità sorda per comunicare, distinta dall’italiano parlato, ma fondamentale per l’inclusione. Si basa su segni delle mani, espressioni facciali e movimenti del corpo, e si impara attraverso corsi specializzati gestiti da enti come l’Ente nazionale Sordi. L’Ens viene fondato a Padova nel settembre del 1932 e il 10 dicembre 1950 è stato costituito il Comitato provinciale Ens di Brescia, che conta oggi 519 soci effettivi maggiorenni e 68 soci aggregati minorenni).
L’iniziativa
Il Comitato provinciale sta programmando un corso di primo livello che si terrà nella sede di via Castellini 5: prenderà avvio a gennaio (le iscrizioni sono possibili sino al 10 gennaio), formato da 135 ore di pratica e 20 di teoria, affidato a docenti qualificati e accreditati al Registro nazionale degli insegnanti di Lis. Il corso durerà da gennaio a novembre al costo di 850 euro rateizzabili. Info maggiori sul sito www.ens.it/brescia.
L’importanza della Lis non si limita però alle persone sorde. Anche quelle udenti, apprendendo questa lingua, hanno l’opportunità di ampliare i propri orizzonti comunicativi, sviluppando una maggiore creatività, migliorando l’attenzione e affinando la sensibilità nei confronti delle diversità. In questo modo, si contribuisce a costruire una società più consapevole, inclusiva e unita.
Il corso rilascia un attestato di partecipazione che apre la strada ad un approfondimento ulteriore a carattere anche professionale. L’Ens offre informazioni, orientamento e consulenza per la ricerca del lavoro e per problemi connessi alle relazioni e al contesto lavorativo, per la piena e reale integrazione dei sordi nel mondo del lavoro. Attua progetti mirati in base alle richieste o necessità degli utenti, con il supporto di un professionista esterno e della rete territoriale.
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