Il sindaco Belotti: «Allarme cocaina a Rovato, a dircelo è l’acqua»

Daniele Piacentini
Così il primo cittadino circa l’esito di analisi che verrà reso noto in autunno. Intanto è polemica
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Rovato, alte concentrazioni di sostanze stupefacenti nelle acque reflue
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A sei mesi dalla proposta del sindaco di Rovato, Tiziano Belotti, di un test antidroga per i consiglieri comunali, l’abuso di sostanze stupefacenti in Franciacorta resta al centro del dibattito nella cittadina. In primavera, il Comune aveva commissionato ad Acque Bresciane uno studio per analizzare le acque reflue cittadine, individuando la presenza di hashish, cocaina, eroina e altro ancora.

Il report

«Acque Bresciane - aggiorna il primo cittadino - ci ha consegnato il report sull’analisi dei reflui di Rovato e Franciacorta. Il dato che balza all’occhio è tremendo: a Rovato il consumo di cocaina risulta superiore a quello della città di Milano e di tanto. Anzi: di tanto... tanto».

I dati specifici, al momento, non sono tuttavia ancora stati resi noti. «I risultati completi, assai preoccupanti, li commenteremo - aggiunge Belotti - in autunno con gli esperti di Ats Brescia coinvolgendo scuole, associazioni e pure la comunità di San Patrignano, i cui volontari sono venuti a trovarci in Franciacorta più di una volta, proponendoci una serie di collaborazioni per sensibilizzare i giovani sul tema delle tossicodipendenze. E per far entrare un pezzo del territorio bresciano all’interno della Comunità, luogo protetto e normalmente impermeabile per antonomasia al resto del mondo. Tutto questo per dimostrare la nostra solidarietà ai 1000 ragazzi ospiti e per romperne quel lungo isolamento nel quale sono costretti a vivere in un percorso riabilitativo che dura almeno 3 anni».

A ottobre, quindi, da Rovato partirà un…carico di manzo all’olio tradizionale De.Co., per il migliaio di ospiti oggi presenti sulle colline romagnole, «dove sono numerosi - chiosa ancora Belotti - gli ospiti rovatesi».

Disappunto

La mossa del Comune non è però piaciuta all’opposizione di RovatoW, i cui consiglieri - Renato Bonassi e Andrea Giliberto - avevano effettuato privatamente lo scorso gennaio il test del capello (risultato negativo) nell’ambito della querelle con la maggioranza.

«Il manzo all’olio - si legge in una nota del gruppo - contrasta la diffusione della droga? Noi crediamo che per fare in modo che i giovani non si avvicinino all’utilizzo di droghe, sia necessario stimolare il senso di comunità, non spendere 1.100 euro (il costo della trasferta a San Patrignano, ndr) per una gita, come fosse un team building, a spese dell’Amministrazione»

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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