Il ciclista travolto da un’auto pirata a Cazzago è grave e nello stesso modo morì il fratello

Domenico Perani, ex atleta professionista, lo vide morire davanti ai suoi occhi. Da allora si batte per la sicurezza sulla strada
Domenico Perani quando era professionista
Domenico Perani quando era professionista
AA

In quei concitati momenti, nei quali l’altro giorno veniva travolto da un’auto sconosciuta e ricercata dalle forze dell’ordine, deve aver pensato ancora una volta al triste destino che colpì il fratello Giancarlo all’età di 11 anni, nel lontano 1968 a Cazzago San Martino, quando un’auto gli portò via a bordo strada il suo affetto più caro. Di un anno più giovane di lui, il ragazzo morì sul colpo.

La battaglia

Da allora Domenico Perani non si è dato mai pace per quella prematura scomparsa e ha sempre messo la battaglia per la sicurezza di ciclisti e pedoni al primo posto, disposto a polemizzare col mondo per affermare un diritto. Persino quando ha fatto, per un periodo della sua vita, della bicicletta e del suo sport, il ciclismo, una professione (all’inizio degli anni ’80 dopo aver vinto il Guizzi) non ha mai dimenticato il tema della sicurezza stradale all’epoca non così centrale come oggi.

E quando, agonisticamente parlando, ha appeso la bici al chiodo si è fatto più volte promotore di appelli al rispetto dei ciclisti da parte degli automobilisti, sostenendo con grande convinzione le prime raccolte di firme per la modifica al codice della strada e l’introduzione dell’obbligo di lasciare 1,5 metri di distanza laterale fra una bici e un mezzo motorizzato. Per una sorta di contrappasso ha purtroppo sperimentato sulla propria pelle quanto poco rispetto ci sia nella nostra società per chi si trova in sella ad una bicicletta.

Le sue condizioni

Al momento sono ancora gravi ma stazionarie le condizioni di salute di Perani, travolto e gravemente ferito da un’auto pirata l’altra mattina in via Sant’Andrea.

Nell’urto, Perani ha riportato un serio trauma facciale e numerose fratture ossee, sbalzato dal mezzo e sbattuto a margine della strada, a pochi passi da un fossato, soccorso e prontamente ricoverato agli Spedali Civili di Brescia. Non sarebbe in pericolo di vita, ma i politraumi e soprattutto il volto fortemente tumefatto preoccupano i sanitari che si sono riservati la prognosi con il paziente in terapia intensiva.

Le indagini lo stabiliranno, ma l’auto che l’ha investito potrebbe non aver visto l’uomo che tuttavia è un più che esperto ciclista ed è sempre attento quando si muove sui pedali. Decisiva per risalire all’identità dell’auto pirata e del suo conducente, sarà anche la testimonianza che verrà fornita da Perani stesso appena si sarà rimesso dallo choc.

Appena giunto in ospedale, la sua prima preoccupazione è stata tuttavia quella di accertarsi con parenti e amici delle condizioni di salute della madre novantenne ormai morente e in coma irreversibile presso una Rsa. Un dolore semmai più grande dei traumi subiti nell’incidente. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.