Il cadavere trovato a Nave scoperto da chi trovò Iuschra Gazi

È stato il cacciatore Guido Azzani a rinvenire il corpo domenica. Come quattro anni fa con la bambina scomparsa a luglio 2018 durante una gita con il grest a Cariadeghe
Il cacciatore Guido Azzani sul luogo del ritrovamento di Iuschra - © www.giornaledibrescia.it
Il cacciatore Guido Azzani sul luogo del ritrovamento di Iuschra - © www.giornaledibrescia.it
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Per un attimo ha pensato ad un macabro scherzo. Ben presto si è però reso conto che era tutto drammaticamente vero. Esattamente come quattro anni prima.

Guido Azzani, cacciatore per passione, abita a Caino e ama le passeggiate, il 4 ottobre 2020 aveva trovato nei boschi di Serle il cranio della piccola Iuschra, la bambina autistica di 12 anni scomparsa a luglio 2018 durante una gita con il grest a Cariadeghe.

Domenica scorsa un nuovo dramma. Azzani ha infatti trovato nei boschi di Nave, coperti dalle foglie, i resti di un uomo. Con la testa mozzata e in un sacchetto appeso ad un albero. Per gli inquirenti l’ipotesi più probabile è quella di un suicidio anche se sarà l’autopsia a determinare con certezza la causa del decesso e soprattutto l’identità della vittima.

Che è irriconoscibile: il corpo è in avanzato stato di decomposizione. Indicazioni potranno venire dai rilievi antropometrici e fornire dettagli su altezza e corporatura che potranno essere comparati con le denunce di scomparsa.

Cosa ha visto domenica?

«Stavo camminando nella zona della Pieve della Mitria quando ho visto un sacchetto appeso ad un albero ed ero convinto fosse il frumento per i cinghiali. Mi sono avvicinato e a terra ho visto un giubbotto, uno zaino e poi dei pantaloni. E dentro i pantaloni ho visto prima un femore e poi l’altro. E ho capito che erano resti umani».

Come ha reagito?

«Ho chiamato i carabinieri e sono andato a prenderli sulla strada. Inizialmente avevano l’ordine di non toccare nulla. Poi quando hanno avuto il via libera si sono decisi ad aprire il sacchetto appeso all’albero. Ed è stato uno choc».

Cosa ha visto?

«Una testa irriconoscibile. Aveva solo i capelli. È stata una scena tremenda, ancora peggio rispetto a quanto avevo visto quattro anni fa quando mi ero imbattuto nel cranio di Iuschra. Quel giorno c’era il dolore perché avevo immaginato fosse della bambina che si era persa. In questo caso sono rimasto molto impressionato».

Iuschra Gazi, la 12enne affetta da autismo, svanita nel nulla il 19 luglio 2018 - © www.giornaledibrescia.it
Iuschra Gazi, la 12enne affetta da autismo, svanita nel nulla il 19 luglio 2018 - © www.giornaledibrescia.it

Era più spaventato o più incuriosito di capire la situazione?

«Spaventato e preoccupato. Il medico legale ho sentito che diceva che poteva essere morto a marzo o aprile. Indossava un giubbotto, pantaloni pesanti ed un cappello. Poi c’era lo zaino. Tutti i resti sono stati portati via in un sacco nero dagli addetti delle pompe funebri perché era impossibile pensare di visionarli in quella zona».

Quando ritrovò il cranio di Iuschra disse che non riusciva a togliersi quell’immagine dalla testa. Quattro anni dopo è piombato nello stesso incubo?

«Forse peggio. Nella notte tra domenica e lunedì non ho chiuso occhio. Continuavo a pensare e ripensare al momento in cui è stato aperto il sacchetto verde ed è spuntata una testa. Sto davvero male».

Tornerà a caccia?

«Sicuro, ma spero di non essere io a portare sfortuna. Due ritrovamenti di resti umani a quattro anni di distanza, sempre nella prima settimana di ottobre, possono bastare. Un drammatico scherzo del destino».

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