I funerali di Stato dei carabinieri morti nell'esplosione a Verona
In mille dentro la Basilica eretta in onore di Santa Giustina protomartire di Padova, oltre duemila persone sul sagrato e nel lobo di Prato della Valle, per i funerali dei tre carabinieri vittime della strage di Castel D'Azzano. Tutti in un ordinato e silenzioso silenzio hanno atteso l'arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto dal presidente del Veneto Luca Zaia e dal sindaco di Padova Sergio Giordani.
Ed ancora in silenzio la folla ha atteso alle 18 esatte l'uscita dei feretri coperti dal tricolore. Gente da tutta Italia, moltissimi con i baschi dei corpi dell'esercito. Pochissimi con il cellulare in mano, molti di più quelli con un fazzoletto ad asciugare gli occhi gonfi di commozione. Qualcuno urla tra la folla «presenti», e tutti applaudono.
Le vittime
Prima il capo chino di fronte alla bara di Marco Pifferi e Davide Bernardello. Quindi l'abbraccio al figlio di Valerio Daprà, Christian Daprà. Un Sergio Mattarella visibilmente commosso ha reso omaggio a ciascuno dei tre feretri dei carabinieri. Il presidente si è soffermato a lungo a parlare con i familiari delle vittime e ha sostato in preghiera davanti alla bare disposte sul sagrato. Assieme al presidente della Repubblica si sono intrattenuti anche la premier Meloni e tutte la autorità civili, che si sono allontanate senza rilasciare dichiarazioni.
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