I duomi di Desenzano, Lonato e Salò: storia e cultura del Garda

Simboli religiosi, custodi della storia, casseforti di cultura. Gli imponenti e preziosi duomi di Desenzano, Lonato e Salò non richiamano a sé solo i fedeli, ma anche tanti visitatori che vogliono scoprire le straordinarie architetture che disegnano lo skyline del territorio gardesano e gli inestimabili tesori artistici che contengono.
Salò
La costruzione del Duomo di Salò risale ai secoli della Magnifica Patria (XV secolo): progettato da Filippo delle Vacche in stile tardo gotico, è dedicato all’Annunciata. La sua facciata è incompiuta, ma l’interno è un vero scrigno di tesori, che si susseguono dalle tre ampie navate fino al bellissimo presbiterio, dove si possono ammirare il crocifisso in legno scolpito da Giovanni Teutonico e l’imponente Ancona di Salò di Pietro Bussolo, con le dieci statue inserite nelle nicchie. Al suo interno, il Duomo custodisce anche le tele «Madonna tra i santi Bonaventura e Sebastiano» e «Sant’Antonio da Padova e un donatore» del Romanino, oltre ad altri capolavori del Moretto, di Palma il Giovane, di Zenone Veronese e di Paolo Veneziano.
Desenzano
All’architetto Giulio Todeschini si deve, invece, la costruzione del Duomo di Desenzano, tra il 1586 e il 1611, sui resti dell’antica pieve. All'interno la chiesa conserva numerose opere del pittore seicentesco Andrea Celesti, tra cui una grande Resurrezione e un ciclo pittorico dedicato a Santa Maria Maddalena, a cui la chiesa è dedicata. Nella cappella del SS. Sacramento si può ammirare anche l’«Ultima Cena» di Giovan Battista Tiepolo, eseguita nel 1738.
Lonato
La Basilica di Lonato, infine, è un grandioso edificio barocco a croce latina, progettato dall’architetto lonatese Paolo Soratini. L’imponente facciata è scandita da colonne e ornata da sculture raffiguranti Santa Caterina d’Alessandria, San Zeno, Sant’Annone e Santa Barbara, e sopra il finestrone è posto lo stemma della comunità: un leone rampante con due chiavi e tre gigli. All’interno trovano spazio tredici altari, tra cui l’altare maggiore, che è sormontato da una pala conclusa nel 1752 dal pittore veronese Giambettino Cignaroli che raffigura «La predica di San Giovanni Battista». Nella Sacrestia è conservato il «Trittico della Resurrezione» firmato da Bernardino Licinio e datato 1528.
Tignale
In occasione dell’Anno Santo del 2025 il Santuario di Montecastello a Tignale, uno dei luoghi di devozione e di pellegrinaggio tra i più amati del lago di Garda, che si erge in tutta la sua bellezza su uno sperone di roccia a picco sul lago, è stato scelto come Chiesa Giubilare, cioè indicato dalla diocesi come chiesa in cui è possibile ottenere l’indulgenza.
Sorto sui resti di un tempietto poi trasformato in castello, il Santuario di Montecastello è anche denominato Santuario Madonna della Stella, in virtù della luminosa apparizione della Celeste Regina che pose fine a una sanguinosa battaglia in atto a Tignale nel 1200.
Due i piani accessibili dall’esterno: al piano terra si trova la parte più antica, mentre il piano superiore corrisponde alla Chiesa e custodisce la «Casa Santa», un piccolo tempio che si fa risalire all’800 d.C., all’interno del quale si può ammirare l’immagine miracolosa della Benedizione della Vergine di scuola giottesca. Il Santuario conserva anche l’ex voto più grande d’Europa, datato al 1600. Per tutte le informazioni e gli orari consultare il sito www.tignale.org.
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