Hub della Conoscenza, al Capirola di Leno gli esiti dei project work

Umberto Scotuzzi
Sono stati presentati i lavori dei sette istituti coinvolti, l’obiettivo è quello di coinvolgere ulteriori realtà
Le studentesse del Capirola con il dirigente Martelloni - © www.giornaledibrescia.it
Le studentesse del Capirola con il dirigente Martelloni - © www.giornaledibrescia.it
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Se accorciare le distanze che separano mondo delle imprese e scuola è uno degli obiettivi della formazione, quello del «project work» può essere la giusta chiave di volta per innovare il sistema educativo rendendolo maggiormente al passo con i tempi.

 La conferma viene dagli esiti dei «project work», ossia una sperimentazione attiva dei contenuti appresi durante un percorso didattico formativo, che ha visto attivare nel presente anno scolastico ormai agli sgoccioli 16 progetti. Sette gli istituti superiori coinvolti: il «Capirola» di Leno, il «Don Milani» di Montichiari, il «Cossali» di Orzinuovi, il «Bonsignori» di Remedello, il «Cerebotani» e le due scuole cittadine, «Pastori» e «Sraffa».

Bilancio

Ciascuna delle 15 classi coinvolte ha accolto la proposta lanciata dall’Hub della Conoscenza, diretto dal prof. Giuliano Noci, con il coinvolgimento delle imprese del territorio e dell’Ufficio scolastico territoriale di Brescia, e il coordinamento della prof. Patrizia Bonaglia.

L’obiettivo del prossimo anno è potenziare queste esperienze di alternanza scuola-lavoro, estendendole anche agli Istituti scolastici cremonesi e mantovani e allargando l’orizzonte delle imprese che hanno il desiderio di aprire le proprie porte.

All’incontro

Un assaggio di quanto elaborato è stato presentato ieri pomeriggio nella sede di Cassa Padana, main partner dell’Hub della Conoscenza insieme al Politecnico di Milano e ad altri soggetti. Sukvir Kaur, Hiba Lebardi e Harman Kaur, tre studentesse delle classi terze dell’indirizzo professionale per i servizi commerciali del «Capirola» di Leno, hanno presentato davanti alla platea di imprenditori le loro esperienze di stage e la realizzazione di un filmato sul «Ruolo delle banche nel territorio», viste non solo come erogatrici di servizi finanziari, ma soprattutto quali collanti sociali per le comunità su cui insistono.

Un momento dell'incontro con Cassa Padana - © www.giornaledibrescia.it
Un momento dell'incontro con Cassa Padana - © www.giornaledibrescia.it

Durante l’incontro sono stati presentati anche i risultati di un sondaggio, «Il futuro come te lo immagini», che ha coinvolto quasi duemila giovani (tra i 14 e i 35 anni) mostrando quali siano i valori che chi si approccia al mondo del lavoro ritiene fondanti. È stato presentato, inoltre, il docufilm, dal titolo «Il lavoro che (ci) cambia», realizzato in collaborazione con l’Editoriale Bresciana, frutto delle competenze di giovani di differenti scuole che hanno intervistato loro coetanei sulle prospettive future del mondo del lavoro alla luce delle trasformazioni in atto a più livelli.

Obiettivo

«L’esperimento avviato va nella direzione di colmare il gap e favorire connessioni di sistema tra scuola, imprenditoria, società. Un lavoro che richiede sforzi e superamento di resistenze interne ed esterne, ma che non potrà che giovare al tessuto sociale e produttivo del territorio e del Paese», ha sottolineato, a tal proposito, il professor Giuliano Noci.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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