CronacaGarda

Klimt torna sul Garda: collotipi, eliografie e litografie al MuSa

La Redazione Web
La mostra «Klimt. Grafica d’arte» allestita al Museo civico di Salò raduna oltre 70 opere grafiche dell’artista
Una delle opere più illustri di Klimt, «Il bacio»
Una delle opere più illustri di Klimt, «Il bacio»
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Correva l’anno 1903, quando Gustav Klimt (Baumgarten 1862 - Vienna 1918) giunse per la prima volta sul lago di Garda. Vi rimase solo due giorni – l’occasione fu un viaggio a tappe attraverso diverse città italiane – ma il fascino indimenticato dei quei luoghi fu tale da indurlo a tornarvi dieci anni dopo, per un lungo soggiorno estivo che si protrasse dal 25 luglio all’11 settembre 1913.

Ha dunque il sapore di un grande e atteso ritorno, la mostra «Klimt. Grafica d’arte» allestita al MuSa, il Museo civico di Salò, che fino al 25 maggio raduna oltre 70 opere grafiche – collotipi, eliografie, litografie, disegni e alcune edizioni della celeberrima rivista Ver Sacrum – attraverso le quali è possibile ripercorrere le fasi salienti ed i capisaldi tematici che scandirono la produzione del padre nobile della Secessione viennese.

Con la curatela di Federica Bolpagni ed Elena Ledda, in collaborazione con la Klimt Foundation di Vienna, la mostra documenta una produzione copiosa, fulgida testimonianza di quell’idea di «opera d’arte totale» perseguita dal maestro dello Jugendstil, e anticipatrice del concetto di riproducibilità tecnica teorizzato da Walter Benjamin di lì a poco.

Percorso espositivo

Il percorso espositivo, scandito secondo criteri cronologici e tematici, si apre con la litografia Amore (1896-1900) e l’eliografia La Speranza (1907-1908) provenienti dalla Klimt Foundation di Vienna. Seguono Donna con violoncello, disegno originale vergato da Klimt nel 1906-1907, e oltre sessanta collotipi selezionati da tre cartelle d’epoca (la tecnica della collotipia è un complesso e raffinato processo di riproduzione grafica che permette di ottenere stampe su carta di altissima definizione).

In esposizione troviamo collotipi in bianco e nero e a colori, dalla qualità grafica altissima ottenuta dalla imperiale regia Tipografia di Stato austriaca, il più importante centro austriaco per le tecniche di riproduzione tipografica. La mostra consente anche, come detto, di ripercorrere il legame e la fascinazione che il maestro della Secessione viennese nutrì nei confronti del lago di Garda. Qui, sulla riviera veronese, Klimt eseguì i due dipinti Malcesine am Gardasee e Kirche in Cassone, rari paesaggi realizzati all’estero dal maestro.

Kirche in Cassone, Gustav Klimt - Wikipedia
Kirche in Cassone, Gustav Klimt - Wikipedia

I dipinti gardesani

Per molto tempo si è ritenuto che il dipinto Malcesine am Gardasee fosse andato distrutto nel tragico incendio del Castello di Immendorf, provocato dalle truppe naziste nella notte tra il 7 e l’8 maggio del 1945. Recenti ricerche inducono a pensare che il quadro gardesano, del quale oggi restano solo delle fotografie, ebbe, come altre opere d’arte in quel periodo, diversa sorte.

Malcesine am Gardasee, Gustav Klimt - Wikipedia
Malcesine am Gardasee, Gustav Klimt - Wikipedia

Il dipinto Kirche in Cassone, dopo vari passaggi di proprietà, nel 2010 fu messo all’asta da Sotheby’s a Londra. Rimane sconosciuto l’acquirente. Ricordiamo che il MuSa propone anche un allestimento permanente che racconta la storia della città di Salò e del territorio gardesano, dall’epoca romana ai giorni nostri.

È aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18; ingresso 9 euro, ridotto 7 euro, ragazzi e scuole 5 euro. Info: www.museodisalo.it, 0365.20553, info@museodisalo.it.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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