Il popolo ucraino riunito in piazza del Mercato: «La resa non è pace»
«Non possiamo permettere che il mondo resti a guardare mentre l’Ucraina lotta per la propria sopravvivenza. Chiediamo sostegno a tutti, perché difendere l’Ucraina significa difendere l’Europa dalla minaccia futura della Russia». Con queste parole ha preso il via la manifestazione per la pace in Ucraina. Sono in centinaia a pregare, ricordare i caduti e a portare testimonianze personali.
E per non dimenticare, il popolo ucraino si è riunito in piazza del Mercato, in occasione del terzo anniversario dallo scoppio della guerra. La manifestazione è stata organizzata per chiedere un sostegno concreto alla loro lotta e per attirare l’attenzione sui cambiamenti che sta vivendo l’Ucraina dopo l’elezione del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Dolore per l’invasione
«Non è Zelensky ad avere cominciato la guerra – spiega Halyna Storozhynska, presidente dell’associazione Nadiya –. La guerra è iniziata ancora undici anni fa. Zelensky ha cercato di fare tutto quello che era stato concordato con Putin, ma questo non è bastato perché l’invasione è avvenuta comunque tre anni fa. Continuiamo a combattere perché la resa non corrisponde alla pace. La resa significa schiavitù e corrisponde alla fine del nostro popolo».
Ukrainians have come a long way. And this year, we must do everything possible and impossible to achieve a real peace—peace with security guarantees for our state, with guarantees of dignity and respect for all our people—for everyone who has lived, lives and will live in… pic.twitter.com/vTR2GQFcO9
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 23, 2025
Gli occhi lucidi dei presenti testimoniano il dolore che provoca il ricordo di chi è caduto in guerra e di chi è ancora in patria a combattere. Tante le bandiere, le fotografie e i cartelloni stretti nelle mani dei manifestanti. «Cessate il fuoco» e «Stop al genocidio» sono solo alcune delle frasi scritte in rosso sui teli bianchi stesi a terra al centro della piazza.
Le dichiarazioni di Trump
«Assistiamo a dichiarazioni irresponsabili e pericolose – continua Storozhynska –. Negli ultimi giorni Trump ha lasciato intendere che gli Stati Uniti potrebbero non difendere più i loro alleati in caso di attacco russo. Questa è un’affermazione gravissima, che non solo mina la sicurezza dell’Ucraina ma dell’intera Europa e della Nato».
Presente alla manifestazione anche l’assessore all’associazionismo Marco Fenaroli. «A noi è ben chiaro chi è l’aggressore e chi l’aggredito – dice –. Dobbiamo saper resistere e respingere una campagna di bugie che confonde. Quando parliamo di pace deve essere giusta, e soprattutto deve riconoscere i diritti».
Prima del termine della manifestazione un bambino avvolto dalla bandiera dell’Ucraina ha intonato un inno che ha commosso i presenti. «Non smetteremo di combattere – urlano i manifestanti in coro –. Non smetteremo di resistere e di fare sentire la nostra voce.
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