Gli autori della rapina in gioielleria non erano degli sprovveduti
Se le vittime non hanno chiuso occhio, per la rabbia, il dolore, la paura, altrettanto, ma per altre ragioni, hanno fatto gli inquirenti che dalle 19 di venerdì sono alle prese con la banda di rapinatori entrati in scena in via X Giornate. Per arrivare alla soluzione di casi come questi decisive sono le prime 24, 48 ore. Non c’è tempo da perdere, soprattutto se, come pare in questo caso, chi è entrato in azione non è uno sprovveduto.
Se la scelta del luogo e del tempo per mettere a segno la rapina nella gioielleria possono sembrare ad alto rischio, viste la quantità di persone che passeggiano il venerdì all’ora dell’aperitivo sotto i portici e la presenza di una miriade di telecamere di videosorveglianza a presidio della zona, il camuffamento, gli accorgimenti utilizzati per tenere sgombra la via di fuga ed i mezzi utilizzati danno conto di un gruppo che sa il fatto suo.

I due entrati in azione avevano un casco integrale sul volto ed erano vestiti da rider di delivery, con tanto di zaino per la consegna di vivande sulle spalle. Potevano attendere il momento propizio per entrare in azione senza dare nell’occhio. Camuffandosi nella folla di fattorini che sostano in via IV Novembre, poche decine di metri dalla gioielleria finita nel mirino. L’impiego di uno o più complici, per controllare che all’interno del negozio non vi fossero altre persone oltre ai titolari e per tenere aperto l’ingresso della gioielleria; l’utilizzo di un fermo per bloccare la porta e non rimanere intrappolati al suo interno, ma anche l’uso, oltre che dei guanti, anche di una pistola a salve sono indice di poca improvvisazione.

Per stanarli utili potranno rivelarsi i filmati. Non solo quelli che hanno registrato il colpo, ma anche quelli che hanno ripreso i giorni che l’hanno preceduto. Gli inquirenti sono convinti che i rapinatori abbiano compiuto un sopralluogo prima di entrare in azione e l’abbiano necessariamente fatto a volto scoperto. La loro identità potrebbe essere rimasta impressa nei filmati. Hanno ore e ore di «girato» da visionare e potrebbero farlo a vuoto, considerato che il più delle volte i file restano in memoria poche ore, poi sono sovrascritti da quelli più recenti.
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