Cronaca

Giustizia civile, Brescia in controtendenza: +16,8% di cause pendenti

Se in Italia i procedimenti civili diminuiscano, nella nostra città aumentano: lo dice un’analisi dell’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa
Il Tribunale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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In Italia i procedimenti civili diminuiscono, ma a Brescia aumentano. È quanto emerge da un’analisi dell’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa (AIAI), secondo cui tra il 2021 e il 2024 i Tribunali Ordinari italiani hanno registrato una riduzione media del 13,3% delle cause civili pendenti.

Nel capoluogo, invece, il trend è opposto: le cause ancora aperte sono passate da 18.245 a 21.308, con un incremento del 16,8%. Brescia è così il quinto tribunale in Italia per aumento dell’arretrato civile.

L’unico tribunale lombardo in crescita

In Lombardia quasi tutti i tribunali hanno ridotto il carico di lavoro. Il più virtuoso è Lodi, con un calo del 42,9% (da 3.564 a 2.036 procedimenti pendenti). Seguono Varese (-34,8%) e Bergamo (-20%). Riduzioni più contenute, ma comunque positive, anche a Monza, Como, Lecco e Pavia. Solo Brescia segna un aumento, in netta controtendenza rispetto al resto della regione.

Meglio la situazione alla Corte d’Appello di Brescia, dove i procedimenti civili pendenti sono scesi da 4.017 a 2.977, con una diminuzione del 25,9%. Un dato che colloca Brescia al 14° posto su 29 Corti d’Appello italiane per capacità di smaltimento delle cause.

Il quadro nazionale

Nel complesso, tra il 2021 e il 2024, i procedimenti civili nei Tribunali italiani sono passati da 1,36 milioni a 1,18 milioni, con un calo del 13,3%. Le Corti d’Appello fanno segnare un miglioramento ancora più netto: -24% in media, con 24 sedi su 29 in diminuzione. Restano tuttavia situazioni di difficoltà in alcuni distretti, come Venezia (+159%) e Trieste (+73,7%).

Tra le grandi città, Roma resta la più congestionata con oltre 91 mila cause civili pendenti, seguita da Napoli (57 mila) e Milano (47 mila). 

«La riduzione complessiva dei procedimenti civili è un segnale incoraggiante, ma servono interventi strutturali per rendere il sistema più uniforme e omogeneo», afferma l’avvocato Antonello Martinez, presidente dell’Aiai. «I grandi distretti continuano a sostenere un carico rilevante, ed è qui che occorre agire per garantire tempi di risposta più rapidi e certi».

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