Giubileo dei giovani, l’omelia di papa Leone: «Aspirate a cose grandi»
Arrivato in in elicottero sulla spianata di Tor Vergata dove i giovani hanno trascorso la notte dopo la veglia di preghiera di ieri sera, papa Leone alle 9 in punto ha iniziato a celebrare la messa che mette la ciliegina sulla torta di un Giubileo dei giovani molto partecipato e sentito, svoltosi attorno al tema della speranza.
A concelebrare con lui venti cardinali, 450 vescovi e 7.000 sacerdoti, e ad assistere alla messa anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
L’omelia
«La pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo né, come abbiamo sentito nel Vangelo, da ciò che possediamo», ha detto Leone ai ragazzi e alle ragazze durante l’omelia. «È legata piuttosto a ciò che con gioia sappiamo accogliere e condividere. Comprare, ammassare, consumare, non basta. Abbiamo bisogno di alzare gli occhi, di guardare in alto, alle cose di lassù, per renderci conto che tutto ha senso, tra le realtà del mondo, solo nella misura in cui serve a unirci a Dio e ai fratelli nella carità, facendo crescere in noi sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, di perdono, di pace».
Ha quindi invitato i giovani a non colmare la loro sete con «surrogati inefficaci»: «Siamo fatti non per una vita dove tutto è scontato e fermo, ma per un’esistenza che si rigenera costantemente nel dono, nell’amore. E così aspiriamo continuamente a un di più che nessuna realtà creata ci può dare; sentiamo una sete grande e bruciante a tal punto, che nessuna bevanda di questo mondo la può estinguere. Di fronte ad essa, non inganniamo il nostro cuore cercando di spegnerla con surrogati inefficaci! Ascoltiamola, piuttosto! Facciamone uno sgabello su cui salire per affacciarci, come bambini, in punta di piedi, alla finestra dell’incontro con Dio. Ci troveremo di fronte a Lui, che ci aspetta, anzi che bussa gentilmente al vetro della nostra anima. Ed è bello, anche a vent’anni, spalancargli il cuore, permettergli di entrare, per poi avventurarci con Lui verso gli spazi eterni dell'infinito».
«Aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno», ha concluso. «Vi affido a Maria, la Vergine della speranza. Con il suo aiuto, tornando nei prossimi giorni ai vostri Paesi, in tutte le parti del mondo, continuate a camminare con gioia sulle orme del Salvatore, e contagiate chiunque incontrate col vostro entusiasmo e con la testimonianza della vostra fede! Buon cammino!».
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