Lacrime sul marmo e carezze alle foto: è il ricordo che non si spegne
Le maschere e i cestelli con cui i bambini si aggirano per le case chiedendo dolci sono stati riposti negli armadi. Archiviato Halloween, la festa d’importazione americana che ormai da diversi anni ha attecchito anche qui da noi, è tempo di celebrare, come tradizione cattolica vuole, la commemorazione dei defunti. Nei cimiteri bresciani si respira un’aria solenne e ieri mattina sono stati in molti a portare un mazzo di fiori freschi sulla tomba dei propri cari.
L’immagine
A quello della Volta, mentre era in corso la celebrazione della messa, un signore anziano toglieva con un fazzoletto le gocce di pioggia dalla fotografia di una donna. La moglie, con tutta probabilità. Con un gesto commovente, e insieme pieno di delicatezza, tentava di proteggere l’immagine dal battere insistente dell’acqua, quasi come se la pioggia potesse infastidire in qualche modo la donna. Guardandolo veniva da pensare che in quel momento, probabilmente, l’uomo stesse passando in rassegna i ricordi che lo legano a quella persona. Con un misto di malinconia e di dolcezza dalla foto è passato poi al resto della lapide, quasi nel tentativo di far stare comoda la defunta anche nel sonno eterno. C’è qualcosa di catartico nel varcare la soglia di un cimitero e osservare le fotografie di chi non c’è più.

Lo stesso accade quando lo sguardo incontra un familiare o un amico immobile davanti al loculo: chissà quali memorie tornano a galla, come in un viaggio nel tempo che in quel momento esiste solo nella mente della persona viva. Risate, momenti condivisi, litigi, screzi: fotogrammi che si rincorrono e, nella tristezza, fanno trapelare anche qualche sorriso. Così è stato, ieri, per un gruppetto di ragazzi molto giovani in visita a quello che, con ogni probabilità, era un loro coetaneo. Sotto al corridoio si sono fermati davanti a una tomba a muro e sono rimasti in silenzio. Poi uno di loro ha parlato, forse condividendo un momento che tutti avevano vissuto insieme, e allora un timido sorriso si è disegnato sui loro volti. Accettare la scomparsa di una persona anziana è già durissima, figurarsi avere 17 anni e andare al cimitero a trovare una vita spezzata nel fiore degli anni.
Rispetto e amore

Poco più in là una signora era intenta a spazzare la tomba di un uomo, vien da pensare al marito. Anche per lei, come per l’anziano che asciugava la foto della moglie, quel gesto costituiva un atto di amore, come a dire: «Così come ho fatto il possibile quando eri in vita affinché potessi stare bene, anche adesso voglio che il tuo eterno riposo possa essere confortevole». Azioni che qualcuno riterrà inutili, eppure racchiudono un sentimento di rispetto che è alla base dell’amore ed è tanto più forte perché travalica i confini di questa vita.
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