Ghedi, cartello pericoloso per i non vedenti: il sindaco lo fa spostare

Raccontiamo di Marta – il nome è di fantasia –, protagonista indiretta di una vicenda che ribalta il luogo comune secondo il quale nella Pubblica amministrazione, dove il luogo comune vuole che i tempi siamo lunghissimi, le decisioni vengano sempre rimandate.
La situazione
Marta è una giovane che abita a nord del paese, oltre il passaggio a livello, «di là» come si dice nel borgo della Bassa. Ed è non vedente. Con grande dignità e straordinaria volontà cerca di non pesare sugli altri. Se non è necessario non si fa accompagnare: prende il suo bastone bianco e si mette in strada, camminando fino a destinazione. Siccome a Ghedi negozi, uffici, farmacia, medici e quant’altro sono «di qua» della strada ferrata, Marta deve sempre attraversare il passaggio a livello che naturalmente è ben segnalato, come prescrive il codice della strada: sbarre, campanella, croce di sant’Andrea.
Da una parte e dall’altra ci sono pure dei grandi cartelli bianchi, con strisce rosse, che marcano la distanza dal passaggio a livello. A nord delle sbarre questi cartelli sono piantati a lato del marciapiede; a sud, invece, chissà perché, più al centro. Il risultato è che, quando Marta torna a casa, tenendo la destra come si conviene ai pedoni, col bastone «sente» il palo di sostegno del cartello, quindi si scansa per evitarlo. Però, non potendo spostarsi più di tanto perché altrimenti rischierebbe di finire sulla traiettoria delle auto, tre volte su quattro va a sbattere la faccia contro il cartello, che è ad altezza d’uomo.
Lieto fine
In realtà, e qui siamo al lieto fine, tutto questo accadeva fino a pochi giorni fa. Messo al corrente dell’impiccio, il sindaco Federico Casali ha dribblato la burocrazia e le tortuose procedure della Pubblica amministrazione e, senza aspettare timbri e nulla osta, ha attivato l’Ufficio tecnico, che in pochissimo tempo ha spostato il cartello. Problema risorto.
«Sono piacevolmente sorpresa per la velocità con cui è stata risolta la questione – dice Marta –. Ringrazio il sindaco che si è preso a cuore il problema». Un’occasione, per lei, data la sensibilità dimostrata dal primo cittadino, per incalzarlo su altre questioni da risolvere: «Non dimentichiamoci – dice – che a Ghedi ci sarebbero anche altri problemi da risolvere e altre barriere da abbattere».
In barba a chi dice che la Pubblica amministrazione è la «patria del campa cavallo», con un briciolo di volontà e buon senso un ostacolo è stato rimosso. Chissà che, un po’ alla volta, anche gli altri Comuni e sindaci seguano l’esempio.
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