A Gaza mancano cibo e medicinali: «Mai una situazione così drammatica»

Muhannad Abuhilal di PalMed racconta l’angoscia e la sofferenza di chi vive nella Striscia: stasera a Chiari un aperitivo solidale
Bambini affamati a Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Bambini affamati a Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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La situazione a Gaza è drammatica. La carenza di medicinali e di cibo sta flagellando una popolazione già martoriata: siamo di fronte a una crisi umanitaria che sembra non avere fine. E che giorno dopo giorno miete vittime. Senza guardare in faccia nessuno.

«Per non essere indifferenti». La frase scelta per l’aperitivo solidale organizzato da InterMed e PalMed – due associazioni attive nel campo della cooperazione sanitaria internazionale – è inequivocabile. La richiesta è semplice: basta chiudere gli occhi di fronte a quello che sta succedendo in Palestina. Stasera a Chiari, alle 19.30 a palazzo Carmagnola in piazza Martiri della Libertà, verranno raccolti fondi per aiutare concretamente chi soffre a Gaza. Ma la serata sarà anche un momento di condivisione: interverranno infatti il dottor Muhannad Abuhilal e il dottor Raed Almajdalawi, due medici palestinesi in contatto diretto con il personale sanitario che opera nel loro paese d’origine.

Tragedia

«La situazione ormai purtroppo è sotto gli occhi di tutti – spiega Abuhilal, che lavora come urologo al Sant’Anna in città –. All’inizio del conflitto giungevano poche informazioni e poche notizie, mentre ora se ne parla di più e in molti si stanno accorgendo di quello che succede tutti i giorni in Palestina. Dall’inizio del conflitto la situazione non è per nulla migliorata. Anzi, siamo in una fase critica: è uno dei momenti più bui di questa guerra, che dura ormai da più di 650 giorni».

Il magazzino dei farmaci di un ospedale a Gaza distrutto da un bombardamento © www.giornaledibrescia.it
Il magazzino dei farmaci di un ospedale a Gaza distrutto da un bombardamento © www.giornaledibrescia.it

Adesso si devono fare i conti con la mancanza di cibo e di medicinali: due elementi essenziali per poter sopravvivere in un contesto che non ha quasi più nulla di umano. «Non c’è mai stato un periodo così duro – continua Abuhilal –. Le persone stanno letteralmente morendo di fame: svengono per le strade perché non hanno nulla da mangiare. Tra i più colpiti ci sono i bambini, che soffrono di estrema malnutrizione. E poi c’è la questione dei pazienti: le difese immunitarie si abbassano e i loro corpi non riescono a resistere al trauma chirurgico. Così diventa impossibile salvare anche chi in condizioni normali potrebbe sopravvivere. Inoltre, senza cibo anche il personale sanitario è in difficoltà: non hanno le forze per poter lavorare. È importante ricordare che quasi 1.600 tra medici, infermieri e assistenti sono statti uccisi. Il personale che è rimasto deve lavorare il triplo, con turni estenuanti. Non so davvero come facciano a resistere: hanno una forza incredibile.

Come detto, non va meglio sul fronte dei medicinali. «Le riserve scarseggiano e i magazzini sono sempre più vuoti. È impensabile immaginare di salvare vite in una situazione del genere», conferma Abuhilal.

Contributo

Nelle parole del medico si sente una grande sofferenza. Ma anche la volontà di non arrendersi e il desiderio di impegnarsi per dare un contributo. «A Chiari sarà una serata di beneficenza e di informazione – sottolinea –. Noi di PalMed abbiamo già dei progetti operativi nella Striscia di Gaza: ci sono ambulatori mobili e punti di soccorso. Vorremo però riuscire anche a inviare una delegazione medica, che possa aiutare gli operatori stremati: È essenziale dare un cambio a chi opera lì quotidianamente. Attualmente per PalMed Europa ci sono otto punti di soccorso, ma il fabbisogno è più del doppio perché stiamo parlando di almeno due milioni di profughi. Parleremo di tutto questo: mostreremo dei video e descriveremo dettagliatamente la situazione. A Gaza hanno bisogno di aiuto».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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