«Gaza muore di fame», Brescia fa rumore per alzare l’attenzione
Le persone arrivano alla spicciolata, ma alle 21.30 orario di ritrovo se ne contano circa 250. Padelle, mestoli, fischietti, trombette, qualsiasi cosa possa fare rumore. In Largo Formentone si sono raccolti tutti quelli che hanno accolto l’invito «Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio»: protesta che si è svolta in tutta Italia per rompere il muro di silenzio sul massacro del popolo palestinese.
Ci sono cartelloni che chiedono all’Europa di svegliarsi o il rispetto per il diritto internazionale. Uomini e donne, rappresentanza della comunità musulmana, tanti bambini, giovani, ma anche adulti e anziani, uniti sotto un’unica bandiera, quella dell’umanità. «Non si può continuare a vedere bambini morire sotto le bombe o per la fame», dice qualcuno. È così anche le voci, diventano grida e rompono il silenzio.
La sindaca
In piazza oltre al presidente del Consiglio comunale Roberto Rossini, anche gli assessori Andrea Poli e Camilla Bianchi con la sindaca Laura Castelletti: «È un Appello che è stato lanciato in tutte le città – ha detto la prima cittadina – una richiesta di alzare il livello di attenzione su quanto sta accadendo. Nessuno può dimenticare 7 ottobre, ma nessuno in egual modo può tollerare quanto sta succedendo ora a Gaza. L’Europa poteva fare di più? Adesso è il momento di farsi sentire per la popolazione civile. Questa deve essere ora la priorità: tenere alta attenzione e chiedere che i civili siano tutelati il più possibile. Poi certo, tutti potevamo fare di più».
Partecipazione
Le bandiere della Palestina sventolano dondolate dal vento che allontana anche l’arrivo di un temporale: «È stata una partecipazione spontanea – ha detto Iyas Ashkar, palestinese consigliere comunale e titolare del ristorante Dukka in città – e questa è la cosa più bella». Il rumore non smette, pentole, coperchi e cucchiai continuano a suonare per più di mezz’ora. Non ci si stanca: suonano le campane dei palazzi comunali e delle chiese in tutta Italia, ma anche le sirene di ambulanze, navi, barche e porti, in tantissimi rispondono all’iniziativa promossa da Paola Caridi, Claudia Durastanti, Micaela Frulli, Tomaso Montanari, Francesco Pallante, Evelina Santangelo di «Ultimo giorno di Gaza» e da «Pax Christi» che ha rilanciato l’appello. Si fa rumore, sperando di scuotere gli animi per salvare tantissime vittime innocenti.
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