Garlasco, i procuratori Rispoli e Prete: «Serve rispetto tra le parti»

«I recenti attacchi sopra le righe rivolti da un difensore nell’ambito di un’indagine di forte rilevanza mediatica rischiano di far deragliare il processo penale su terreni impropri». Lo affermano, in una nota congiunta, il Procuratore generale Guido Rispoli e il Procuratore della Repubblica di Brescia Francesco Prete parlando degli ultimi sviluppi sul caso Garlasco e sulle dichiarazioni dell’avvocato Aiello, legale dell’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti che ieri aveva detto: «Abbiamo solo preso atto di un atteggiamento farisaico dei pubblici ministeri che oggi non sono comparsi in aula pur avendo già da ieri avuto contezza della inconsistenza della notizia criminis. Oggi non sono comparsi in aula nonostante si discutesse un riesame contro il loro ex collega».

Prete e Rispoli ricordano che per il pubblico ministero vige «il divieto, disciplinarmente sanzionato, di qualunque esternazione sulle indagini da lui condotte». Una regola – precisano – osservata quotidianamente anche per garantire «la presunzione di non colpevolezza dell’indagato».
Rispoli e Prete sottolineano inoltre che, oltre ai doveri deontologici, «continenza e rispetto per il contraddittore devono ispirare la condotta di ogni parte processuale», invitando così a riportare il dibattito entro i confini istituzionali.