Fronte compatto dei sindaci: «No all’impianto dei rifiuti di Offlaga»

Fronte compatto dei sindaci della Bassa centrale contro il possibile insediamento di un impianto rifiuti a Offlaga. Nella serata di lunedì, nel palazzo comunale, si è svolto un primo incontro tra il sindaco Giancarlo Mazza e i colleghi (o loro delegati) dei Comuni di Bagnolo Mella, Barbariga, Bassano, Dello, Leno, Mariano, Manerbio e San Paolo con l’obiettivo di fare il punto sul progetto di realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti organici presentato dalla società Geobet di Bergamo. Il progetto, come previsto dalla vigente normativa, risulta attualmente oggetto di un procedimento autorizzatorio unico regionale inoltrato dalla società proponente alla Provincia, ente che è chiamato ad autorizzare tali insediamenti.
La riunione
Durante la riunione, in cui sono stati affrontati aggiornamenti tecnici, valutazioni territoriali e prospettive coordinate in vista delle prossime fasi decisionali (la conferenza istruttoria è stata convocata dal Broletto per il prossimo 30 settembre), sono stati considerati gli aspetti critici del progetto. E questi aspetti sono stati ritenuti di rilevanza tale da portare i sindaci coinvolti, quello di Offlaga in primis, ad esprimere un parere assolutamente negativo su tale iniziativa: gli amministratori intervenuti si sono detti pronti a portare il proprio dissenso in tutte le sedi istituzionali competenti.
Contrarietà
«L’incontro ha permesso un confronto diretto e costruttivo tra i Comuni a vario titolo coinvolti dalla realizzazione di questo impianto», sottolinea il primo cittadino offlaghese. «Insieme agli altri amministratori – aggiunge Mazza – stiamo procedendo con impegno condiviso nella tutela dell’ambiente e delle comunità. La risposta del territorio e delle istituzioni chiamate a rappresentarlo, gestirlo e tutelarlo è compatta ad una voce sola nell’esprimere contrarietà nei confronti di un impianto privo di basi di necessità, opportunità e sostenibilità per un territorio già sottoposto ad una pressione ambientale oltre il limite e ormai impossibile da controllare».
Il progetto realizzativo avrebbe un forte e profondo impatto per tutto il territorio della Bassa e non solo, interessando da progetto un’area di 42 ettari (come 60 campi di calcio). Le grandi dimensioni e la conseguente quantità di rifiuti organici trattati, dichiarati in 410mila tonnellate annue, porterebbero ad un aggravio dell’impatto ambientale (suolo, sottosuolo con falde, emissioni in aria) su un territorio già messo alla prova, oltre ad un rilevante incremento del traffico pesante e all’intensificarsi di esalazioni di odori.
«L’attenzione all’ambiente – conclude il sindaco Giancarlo Mazza – in termini di vivibilità e salute viene ad essere oggi il primo punto di ogni mandato amministrativo, un fattore che ci unisce in un’azione di contrasto seria ed organizzata: sul tema è già stato attivato un canale di dialogo con la Provincia, che siamo certi non rimarrà sorda alle richieste del territorio».
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