Franciacorta, alla scoperta di monasteri dal fascino intramontabile

In questo territorio sono tre le strutture storiche che ne rappresentano il ricco patrimonio religioso: il monastero di San Pietro a Provaglio d’Iseo, la Vecchia Pieve a Coccaglio e la chiesa di Sant’Andrea a Iseo
A Provaglio, il complesso monastico di San Pietro in Lamosa - © www.giornaledibrescia.it
A Provaglio, il complesso monastico di San Pietro in Lamosa - © www.giornaledibrescia.it
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San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo, la Vecchia Pieve a Coccaglio e la Pieve di Sant’Andrea a Iseo. In un territorio non particolarmente ampio come quello della Franciacorta, che si estende per circa 200 chilometri quadrati comprendendo 19 comuni bresciani, sono questi tre storici beni a rappresentare il pur ricco patrimonio religioso dell’area.

Il monastero di San Pietro 

Il monastero di San Pietro in Lamosa ha una storia millenaria: immerso nella tranquillità della natura, è in posizione elevata e dominante sulla distesa delle Torbiere (da sempre chiamate «Lame», ciò spiega in Lamosa).

Il monastero di San Pietro in Lamosa - © www.giornaledibrescia.it
Il monastero di San Pietro in Lamosa - © www.giornaledibrescia.it

Furono due fratelli, Ambrogio e Oprando, a donare nel dicembre 1083 al Monastero benedettino di Cluny una chiesetta con tutti i beni di cui la dotarono a suffragio delle loro anime. Dodici anni dopo era già sorto il contiguo monastero che, nel 1147, divenne Priorato cluniacense.

La Vecchia Pieve

A Coccaglio la vecchia pieve, oggi dedicata a San Giovanni Battista, è invece testimone dell’importanza del centro amministrativo del vasto pagus romano e del ruolo di sede cristiana, che l’ha reso responsabile dell’organizzazione del cristianesimo in Italia Settentrionale nel IV secolo.

La Pieve di Sant'Andrea a Iseo - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
La Pieve di Sant'Andrea a Iseo - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it

La pieve deriva la sua importanza dagli eventi e dalla situazione sociale del periodo delle invasioni barbariche, durante le quali le antiche strutture romane del pago finirono per essere dissolte. Tradizioni e documenti certificano la diffusione del Vangelo nel territorio di Brescia ad opera di Sant’Anatalone, passato Vescovo di Milano.

La Pieve di Sant’Andrea

A Iseo, invece, spicca la chiesa di Sant’Andrea fondata secondo la tradizione dal vescovo di Brescia Vigilio tra la fine del V e l’inizio del VI secolo su un’area già insediata in epoca romana.

L'interno della Vecchia Pieve a Coccaglio - © www.giornaledibrescia.it
L'interno della Vecchia Pieve a Coccaglio - © www.giornaledibrescia.it

L’interno della chiesa è invece frutto del rinnovamento neoclassico compiuto dall’architetto bresciano Rodolfo Vantini che fra 1826 e 1840 ampliò l’impianto, demolendo l’antica terminazione orientale. L’intervento fu completato nel 1835-1836.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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